a cura di Cristina Di Lucente

La stanza rosa

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pdn 10-20

Aversa (CS). “Mai più soli” è la stanza inaugurata lo scorso 12 settembre all’interno del commissariato di Aversa, realizzata per creare uno spazio protetto per le vittime di violenze, in particolare i minori e le donne. Un ambiente nel quale le paure possano stemperarsi trovando un volto amico, pronto ad accogliere il bisogno di aiuto dell’altro. L’inaugurazione della “stanza rosa” è la 2^ tappa di una giornata intensa per il capo della Polizia Franco Gabrielli presente all’iniziativa, preceduta da una messa voluta dalla questura di Caserta in suffragio di Maria Sparagana, poliziotta vittima del Covid-19, in occasione del suo 53° compleanno. Il Capo ha individuato un filo rosso che lega le due vicende: quella tragica, in ricordo di una collega che non c’è più, rimasta nel cuore delle persone non solo per la professionalità ma anche per l’umanità, e l’altra, un ambiente che prende vita grazie alle qualità delle donne in divisa. «Quando una donna, ancora oggi il soggetto fragile delle violenze domestiche, decide di fare il passo straordinario e lacerante di denunciare l’abuso subito dal proprio marito o compagno, varcando un Ufficio di polizia trova in un’altra donna un approdo sicuro – ha sottolineato Gabrielli – per quella capacità straordinaria di entrare in sintonia con la sua sofferenza». In un periodo nel quale si registra un decremento generale dei reati di sangue, quelli che hanno per oggetto le donne vittime di violenza rappresentano una controtendenza in aumento, come conferma il dirigente del commissariato del comune campano Vincenzo Gallozzi. «Abbiamo avvertito l’esigenza di una stanza antiviolenza anche per ciò che abbiamo osservato nel periodo di lockdown: molte volte proprio le mura domestiche, anziché rappresentare un luogo sicuro sono state lo scenario di tante tragedie. Negli ultimi due anni si sono verificati solo in questa zona 38 casi, troppi». La stanza è stata allestita come fosse il vano di un appartamento, per far sentire le persone a proprio agio; è stato previsto anche un angolo con dei giochi per i bambini mentre la facciata esterna è stata affidata a un giovane studente di Belle arti che ha realizzato un murales con motivi che simbolizzano l’essenza dell’altra metà del cielo: la forza, la sofferenza, e il rifiorire. 

Orgogliosamente versiliese
Viareggio (LU). Fa sicuramente un certo effetto ricevere il proprio certificato di nascita dalle mani del primo cittadino del comune di provenienza: ne sa qualcosa il capo della Polizia, Franco Gabrielli, uno dei vincitori del premio speciale Viareggio 2020. Lo storico riconoscimento istituito in Versilia nel 1929 per iniziativa di tre grandi uomini di cultura – Leonida Repaci, Carlo Salsa e Alberto Calantuoni – è stato assegnato al Capo per le doti professionali e di personalità di cui ha dato prova nei delicati ruoli ricoperti nel corso della sua carriera. Il sindaco, dopo aver letto le motivazioni del premio, ha donato a Gabrielli l’attestazione di stima da parte della città di Viareggio attraverso la simbolica consegna del certificato. «È stata una bellissima sorpresa perché mi sento profondamente figlio di questo pezzo di Toscana – ha commentato il Capo – pur avendo cambiato molte residenze, è il luogo di nascita quello che ti porti davvero dietro». E a conclusione del suo discorso ha sentito

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09/10/2020