Federico Scotti*

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Sono tanti i servizi della Pubblica amministrazione a cui si può accedere da casa, ma per poterne usufruire bisogna dimostrare la propria identità. Vediamo in che modo

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Se c’è una cosa che abbiamo imparato nel recente periodo di isolamento è che non si può fare a meno di accedere da remoto a alcuni servizi forniti dalla Pubblica amministrazione.

Il sistema pensionistico, l’Agenzia delle Entrate, la scuola, il comune, sono alcuni esempi di come le attività dello Stato debbano poter essere raggiunte tramite Internet dai cittadini. Ma il requisito primario per usufruire di questi servizi è dimostrare la propria identità.

In passato ogni singola amministrazione gestiva da sola i suoi utenti, ma nel 2015, su impulso dell’Agenzia per l’Italia digitale, un’agenzia pubblica alle dipendenze del presidente del Consiglio nata per sviluppare al massimo l’innovazione tecnologica nella Pubblica amministrazione, nasce il sistema SPID (sistema pubblico di identità digitale).

In pratica, una volta registratisi presso uno dei fornitori di identità digitale, con le stesse credenziali sarà possibile accedere a tutti i portali e ai servizi della PA.

La procedura d’identificazione presso questi fornitori è rigorosa. Si fornisce la copia di un documento d’identità e successivamente si procede al riscontro delle informazioni o tramite un appuntamento, o meglio ancora, attraverso una videoconferenza.

Da quel punto in poi, il cittadino avrà un nome utente e una password per accedere ai servizi.

Esistono comunque tre livelli di accesso che corrispondono a tr

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26/08/2020