Mauro Valeri

Uno per tutti

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Lotta senza quartiere al narcotraffico ma non solo: così cambia la polizia del Paese andino

polestere 8-9-20

Un poliziotto alto più di 2 metri che con le sue braccia difende tutti gli abitanti della Colombia: siamo a Bogotà, la capitale, di fronte al Complesso nord del quartier generale della polizia. La statua è stata costruita per ricordare i quasi 50mila poliziotti vittime di conflitti a fuoco. Decenni sanguinosi quelli trascorsi, quando le guerre ingaggiate contro i signori del narcotraffico e le organizzazioni armate lasciavano sulle strade tanti uomini in divisa. Una guerra combattuta per tanti anni non solo dalla polizia ma anche dall’esercito e che portò già nel 1989, in seguito ad una escalation di omicidi operati dai cartelli, a una controffensiva nella quale vennero arrestate più di 10mila persone. Erano gli anni di Pablo Escobar, a capo del cartello di Medellin, ancora oggi considerato come il più potente e ricco narcotrafficante della storia, poi ucciso in uno scontro a fuoco con le forze di sicurezza governative. La situazione da allora è molto migliorata e molte sono state le iniziative intraprese dal governo per contrastare la criminalità e rendere più sicura la vita dei cittadini. Da un lato si è puntato sulla maggiore efficienza delle forze dell’ordine, dall’altro sulla realizzazione di a

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26/08/2020