a cura di Cristina Di Lucente
Formazione in era Covid
La pandemia ha messo a dura prova ogni aspetto della vita della nostra Amministrazione, proprio in un momento in cui l’immissione di nuovo organico è diventata una priorità urgente. La Direzione centrale per gli istituti di istruzione ha mantenuto un punto fermo: evitare di bloccare l’attività di formazione per le “nuove leve”. La riorganizzazione è stata avviata, parzialmente, già con il 208° corso allievi agenti: anziché interrompere la didattica – sarebbe stata una soluzione plausibile – si è optato per una soluzione alternativa. «In un primo momento abbiamo trasferito gli allievi, circa 280, alla Scuola di Campobasso e al Caps di Cesena – spiega il direttore centrale Maria Luisa Pellizzari – in questo modo sono stati sottratti a una zona investita da un focolaio pandemico importante. La scuola di Piacenza, d’intesa con la Direzione centrale di sanità, è stata trasformata in un centro di coordinamento sanitario dove sono stati ospitati i poliziotti che necessitavano dell’isolamento. Con il lockdown gli allievi del 208° corso, tornati alle proprie abitazioni, hanno completato i due mesi mancanti per terminarlo con moduli di autoapprendimento e didattica a distanza, servendosi di una piattaforma già in uso per gli aggiornamenti professionali e i corsi legati al riordino». Sono però i 1.504 allievi del 209° corso, destinati a 13 scuole di polizia del territorio, che stanno vivendo in pieno la sperimentazione del nuovo modello organizzativo. «Il 50% della forza è impegnata nella “formazione residenziale” nelle scuole – prosegue il direttore – svolgendo attività addestrative (esercitazioni presso i poligoni di tiro, tecniche operative, difesa personale, lezioni di guida), seguendo uno speciale protocollo messo appunto dalla Direzione centrale di sanità; l’altra metà svolge da casa una didattica a distanza in senso stretto, con un docente che si collega dall’aula e tiene la videolezione. Dopo 8 settimane ci sarà un’alternanza tra i due gruppi per integrare il percorso formativo, con l’obiettivo di portare tutti allo stesso livello per la metà di ottobre; a quel punto, in base alle condizioni sanitarie del momento verrà deciso come proseguire». La formazione a distanza ha richiesto una razionalizzazione dei piani di studio, sviluppando una didattica più funzionale alle esigenze concrete dell’impegno operativo, inoltre l’agilità del modello permette di adattarlo alla “fluidità” delle situazioni. L’implementazione di una piattaforma informatica ad hoc, Daitformazione, ha reso possibile questa svolta permettendo l’attuazione della didattica a distanza attraverso il collegamento diretto tra docenti e allievi in aule virtuali e con moduli di e-learning. Ma qual è il feedback dei futuri poliziotti rispetto a queste no