a cura di Cristina Di Lucente

Una tutela per i poliziotti

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pdn 06-20

Una copertura sanitaria riservata a tutti i poliziotti in servizio: è quello che il Fondo di assistenza per il personale della Polizia di Stato è riuscito a garantire per l’emergenza da coronavirus, stipulando a titolo gratuito per tutti gli operatori, una polizza assicurativa ad hoc contro il rischio di infezione. La scelta è ricaduta sulla compagnia assicurativa UniSalute, la cui proposta ha presentato i migliori profili tecnico-economici di copertura a favore del personale colpito da Covid-19, con validità dalla data della stipula, 8 aprile  2020, per la durata di un anno e  con applicabilità anche per le nuove immissioni di personale. 
La polizza collettiva – che è attiva automaticamente – prevede diarie giornaliere per eventuali periodi di isolamento, ricoveri e indennizzi una tantum post ricovero, oltre a rimborsi per trasporti in ambulanza e consulti telefonici. In aggiunta, è prevista anche una speciale polizza complementare a sottoscrizione (naturalmente volontaria) riservata ai famigliari dei dipendenti, garantendo condizioni analoghe a quelle per il personale. La stipula della convenzione a tutela dei dipendenti è stata possibile grazie all’efficienza del servizio di intermediazione reso dal broker incaricato, Assiteca Spa, che ha svolto la propria prestazione a titolo gratuito, individuando in tempi rapidi la migliore offerta sul mercato. «La nostra società, da sempre vicina alle istituzioni, ha voluto manifestare il proprio riconoscimento alle forze dell’ordine impegnate in prima linea nell’emergenza da Covid-19 – ha dichiarato il presidente di Assiteca Luciano Lucca (nella foto in alto) – dedicando loro una speciale attenzione professionale e umana». Il capo della Polizia, Franco Gabrielli, ha espresso la propria riconoscenza  per la solidarietà dimostrata, a nome di tutti i poliziotti. Per ogni eventuale aggiornamento sulla polizza, il link a cui fare riferimento è: www.fondoassistenzapolizia.assiteca.it.

Istruzioni per salvare il cuore
Secondo recenti studi, dall’insorgere dell’emergenza Covid-19 la mortalità per infarto miocardico acuto (ima) è notevolmente aumentata. In Italia abbiamo circa 60mila morti l’anno per arresto cardiaco improvviso e con il perdurare dell’emergenza si rischiano cifre di gran lunga maggiori. L’ima e l’eventuale arresto cardiaco richiedono un intervento immediato. Nicola Serafino, vice ispettore in servizio presso il Nucleo artificieri della polizia di frontiera di Fiumicino e istruttore di Blsd (Basic life support defibrillation) spiega come riconoscerli e come agire per aiutare le persone colpite, in attesa che arrivino i soccorsi: «I sintomi più frequenti sono una forte oppressione e dolore al torace, un fastidio che può irradiarsi fino alle spalle, alle braccia, al collo e alla mandibola. Il dolore può riguardare la parte superiore dell’addome – talvolta viene confuso con sintomi da reflusso o gastrite – ed essere accompagnato da sudorazione profusa, pallore, nausea, debolezza e polso irregolare». Questi sintomi non devono essere ignorati, aspettando che passino, al contrario è necessario tranquillizzare e mettere a riposo la persona colpita da probabile ima e allertare il sistema di emergenza territoriale. Ma come ci si comporta di fronte a un arresto cardiaco, in era Covid-19? «Il primo passo è la valutazione della sicurezza – spiega il poliziotto – dopo aver indossato i dispositivi di protezione individuale si presta attenzione agli altri eventuali rischi connessi a un nostro intervento all’aperto, come la presenza di vetture in movimento, e se la persona presenta sintomi riconducibili a un ima o è incosciente si allerta immediatamente il 112/118. Il passo successivo consiste nell’appurare l’eventuale incoscienza, dando dei colpetti sulle spalle con il palmo della mano aperta. Per accertare la respirazione bisogna invece osservare, a distanza di un metro, se il torace si espande entro 10 secondi – elemento da riportare ai soccorritori – e far indossare la mascherina anche alla persona a terra. Le manovre di rianimazione nell’adulto (vedi qr code a fianco) consisteranno esclusivamente nel massaggio cardiaco effettuato al centro del torace, ponendo nella parte sottostante il palmo della mano più forte e sopra quello dell’altra mano, avendo l’accortezza di effettuare compressioni rapide e profonde (100/120  al minuto per 5 centimetri di profondità), continuando ininterrottamente fino a che non riceveremo il cambio o la persona non darà segni di vita, aprendo gli occhi, deglutendo, muovendosi o respirando. Solo in quest’ultimo caso sarà possibile fermarsi e rivalutare s

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29/05/2020