Federico Scotti*
Riutilizzo al tempo del Covid-19
La necessità di lavorare, studiare o comunicare da casa ci costringe a incrementare i nostri strumenti tecnologici. Vediamo come farlo senza spendere troppo e rispettando l’ambiente
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ino a qualche mese fa ognuno di noi pensava di avere abbastanza strumenti di comunicazione, anzi qualcuno si sentiva anche un po’ in colpa di possedere lo smartphone, del tablet e anche del pc portatile.
Poi è arrivata la pandemia da Covid-19 e per necessità siamo stati costretti a rimanere nelle nostre case e a inventarci il lavoro o lo studio a distanza. E allora ogni strumento per rimanere in contatto col mondo è diventato più che necessario.
Sono stati tirati fuori dal cassetto vecchi cellulari o pc datati (persino qualche netbook. Ve li ricordate i netbook?) per far fronte alla richiesta di ogni componente della famiglia del suo canale di comunicazione con colleghi/amici/insegnanti/compagni di classe.
A qualcuno può anche essere venuto in mente di rinverdire il parco macchine (elettroniche) di casa e senza dare il colpo finale alle casse familiari, oggi è comunque possibile comprare un computer usato, ma garantito, o provare a dare maggior slancio al vecchio pc.
La parola magica è “ricondizionato”.
In realtà un computer ricondizionato, nella maggior parte dei casi, non è neanche usato e sempre facendo un paragone con il mercato dell’automobile, lo possiamo definire a chilometri “0”.
Spesso si tratta di macchine che vengono rimandat