Mauro Valeri

Sicurezza integrata

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La visita del presidente russo Putin, e delle numerose altre personalità, ha rappresentato un test importante per la complessa macchina della sicurezza dell’Expo

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È inutile girarci intorno. Organizzare un evento che vede insieme 145 Paesi e gli occhi del mondo puntati addosso è una sfida impegnativa. Soprattutto quando c’è qualcuno a cui farebbe gioco diffondere il terrore proprio lì dove è più alta l’attenzione mediatica mondiale. Per questo le misure di sicurezza adottate in occasione degli eventi di tale portata sono diventate straordinariamente importanti, importanti quanto i contenuti degli eventi stessi. E a tutto si è cercato di pensare affinché sui più di un milione di metri quadri su cui si svolge questo Expo 2015 tutto potesse svolgersi serenamente. Qui siamo stati in occasione dell’arrivo di uno dei grandi ospiti attesi alla manifestazione: Vladimir Putin. Sì perché dal 3 maggio al 29 ottobre presso il sito espositivo si festeggiano le giornate nazionali,momenti nei quali sono presenti autorità politiche e personalità del Paese celebrato. Le giornate, da quella del Turkmenistan a quella della Guinea, sono in tutto 115 e rappresentano un’occasione per condividere non solo cibi ma anche tradizioni e tecnologie. Qui in questo mese sono arrivati, tra gli altri, il presidente francese Francois Hollande, il primo ministro britannico David Cameron e quello spagnolo Mariano Rajoy. Il 10 giugno è il turno della Federazione russa e a rappresentarla è il suo presidente, Vladimir Putin, atteso all’Expo alle 10,30 che però si fa attendere e arriva sul posto più di un’ora dopo. A riceverlo il nostro presidente del consiglio, Matteo Renzi. Putin è una di quelle personalità che divide gli animi della gente. All’Expo infatti un’ala di folla lì giunta per vederlo, sventolando bandiere russe ed inneggiando al suo nome, gli chiede di salvare il mondo. A Milano, in piazza Cordusio invece, il giorno prima, hanno avuto luogo iniziative di protesta ucraine al grido di “Stop kill us”, smettila di ucciderci. Il presidente russo, dal palco dell’esposizione universale prende la parola e ricorda che la Russia è stata tra i primi Paesi ad appoggiare la candidatura italiana ad ospitare l’Esposizione universale e che l’amicizia tra i nostri popoli va avanti da più di 500 anni. «L’Italia è un nostro importantissimo partner commerciale in Europa e un solido investitore» sottolinea Putin. Dal canto suo il nostro premier dichiara:«Lavoreremo insieme per fare non solo dell’Expo un grande momento di riflessione e approfondimento, ma anche per riuscire a ripartire dalla tradizionale amicizia fra Italia e Russia per cercare di affrontare le sfide, sia quelle che ci vedono oggi su posizioni divergenti sia quelle che ci vedono insieme». Sul piatto due questioni fondamentali:le sanzioni imposte alla Russia legate alla questione ucraina e la difficile realtà siriana e libica che ha generato un’ondata migratoria verso il nostro Paese senza precedenti. Dopo i saluti ufficiali i due leader raggiungono il padiglione della Russia, hanno un incontro ufficiale e si recano poi a Palazzo Italia per una riunione bilaterale seguita da una conferenza stampa congiunta. 

Sono le 15 quando Putin riparte alla volta di Roma, atteso nel pomeriggio dal presidente della Repubblica e dal Papa. Tutto è filato liscio qui all’Expo. Ma il lavoro dei poliziotti, impiegati per garantire che l’evento si svolgesse in sicurezza, è cominciato molto prima dell’arrivo del presidente russo. Come ci spiega il capo di gabinetto della questura di Milano, Michele Sinigaglia, il lavoro preparatorio per l’arrivo di Putin è stato simile a quello svolto in occasioni analoghe per le visite di altri capi di Stato e di governo e in particolare al lavoro svolto lo scorso anno in occasione del vertice euroasiatico Asem che ha riunito nel capoluogo meneghino i principali esponenti dei Paesi dei due continenti. Il meccanismo si è messo in moto con un primo scambio di note verbali tra l’Ambasciata russa e il ministero degli Affari Esteri che si è poi rivolto all’Ufficio ordine pubblico della Segreteria del dipartimento della ps, che svolge l’attività di coordinamento degli eventi afferenti all’ordine e alla sicurezza pubblica in ambito nazionale. È questo l’ufficio su cui ruota l’organizzazione del servizio, qui convergono le informazioni che arrivano anche dalle altre forze di polizia e dagli uffici di intelligence e da qui vengono diramate le direttive principali sulle modalità di svolgimento del servizio che saranno diverse a seconda della rilevanza della personalità attesa. Si va dalle misure “ordinarie” a quelle “eccezionali”come nel caso di quelle adottate in occasione dell’arrivo del presidente russo. A questo punto è stato attivato l’ufficio  competente a livello territoriale, la questura di Milano. Ha quindi

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04/05/2020