a cura di Valentina Pistillo
ANNIVERSARI: in ricordo di Maurizio Genolini
Sono stati i tre figli e la moglie di Maurizio Genolini a scoprire la targa in ricordo del funzionario, al Centro polifunzionale di Spinaceto, a Roma, sulla parete esterna della palazzina Comando. La cerimonia è avvenuta il 18 giugno, nel quartier generale del Nocs, il Nucleo operativo centrale di sicurezza, che Genolini ha diretto durante gli anni caldi del terrorismo. Erano presenti il capo della Polizia Alessandro Pansa, il vice capo Fulvio Della Rocca, il questore di Roma Nicolò D’Angelo, il direttore del Centro polifunzionale Domenico Antonio Scali e il comandante del Nocs, Andrea Mainardi. Dopo la benedizione della targa da parte deI cappellano nazionale don Pino Cangiano, il trombettiere ha concluso la celebrazione con il silenzio d’ordinanza.
Genolini, impegnato contro il terrorismo degli anni di Piombo e nella lotta contro la criminalità organizzata, è morto a soli 48 anni nel giugno 1997, per un male incurabile. Alla guida di un gruppo di “uomini d’acciaio”, ha trascorso la sua vita tra segreti e paure. Persino i suoi ricoveri in ospedale erano sotto falso nome. Tra i riconoscimenti anche quelli del Dipartimento di Stato americano, del Federal bureau of investigation, dove tra l’altro il funzionario ha insegnato all’Accademia di Quantico. A lui e alle sue “teste di cuoio” si deve la cattura del gruppo di Giovanni Senzani nel 1982, capo delle Brigate Rosse, in seguito all’arresto di Mario More