Annalisa Bucchieri

Quando meno è più

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ed 05-20

Cari lettori e care lettrici, mi rivolgo a voi che siete il senso del nostro servizio d’informazione, a voi che siete la comunità che ci sostiene rinnovandoci ogni anno la fiducia attraverso l’abbonamento alla nostra rivista. Questo mese usciamo in un formato “sottile”: 68 pagine invece delle canoniche 100. Sento il dovere di spiegarvene il motivo.

La concessionaria pubblicitaria di Poliziamoderna, che ha sede a Milano, ha chiesto una sospensione del contratto perché l’emergenza Covid-19 ha comportato un blocco totale dell’attività lavorativa. Non poteva che essere umana e accogliente la risposta del nostro editore, il Fondo assistenza per il personale ps, a questa richiesta.  Privi però dell’introito mensile derivato dagli inserzionisti, potendo contare unicamente su quello degli abbonamenti, mandare in stampa e spedizione una foliazione piena della rivista avrebbe comportato un depauperamento significativo dei nostri introiti. Introiti che da 10 anni  vanno interamente al Piano Marco Valerio (la famiglia di Poliziamoderna, tutti insieme, noi come redazione e voi come abbonati, è riuscita a far confluire al Piano oltre 2 milioni di euro solo negli ultimi 4 anni). Non lo potevamo permettere proprio in questo periodo dove ad essere maggiormente colpite dalla drammatica crisi economica sono proprio le fasce deboli. Perciò abbiamo scelto di non sostituire il vuoto degli spazi commerciali con altri articoli e foto. Oggigiorno troppe parole e troppe immagini rappresentano uno spreco imperdonabile. 

Vi consegniamo una versione di Poliziamoderna dove tutto è essenziale. Ogni pagina condensa quello che la Polizia di Stato sta facendo sia per contenere il contagio che per soccorrere le persone più bisognose , sia per contrastare le minacce criminali che possono scaturire dal lockdown. Per ottemperare a questo c’è chi ha perso la vita come l’agente scelto Pasquale Apicella, morto mentre cercava insieme al collega, l’assistente Salvatore Colucci, rimasto ferito, di bloccare la fuga di due malviventi a Napoli.  Le pagine mancanti della rivista di maggio sono anche l’espressione del vuoto lasciato dalla perdita di questa vita umana e delle tantissime stroncate dal nuovo coronavirus. 

È ora che le parole facciano posto al silenzio nel quale raccoglierci per pregare i nostri morti. Se non ci fermiamo a farlo, ha ricordato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione  del 25 aprile, non ripartiremo mai come una vera comunità verso il futuro.  Affrontiamo il buio doloroso e poi volgiamoci a superare la linea d’ombra, guidati da chi protegge e garantisce la serenità della nostra vita, come  metaforicamente mostra la foto di copertina.  

Il tempo di vivere, invocato dal capo della Polizia  Franco Gabrielli al 168°, allora arriverà. 

30/04/2020