Barbara Gerosa*
Impegno a tutto campo
Lecco e la sua provincia. Lo sforzo per rendere sempre più concreti la percezione della sicurezza e il contrasto al crimine
Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi…”.
A distanza di secoli la fotografia più famosa del capoluogo lariano resta quella tratteggiata da Alessandro Manzoni. Lecco e I Promessi Sposi indissolubilmente legati da una linea sottile dove lago e cime sono i protagonisti indiscussi. E forse non è un caso se proprio in corso Promessi Sposi si trova la sede principale della questura di Lecco. Un presidio nel cuore della città, dove però non è la “provvidenza” di manzoniana memoria a garantire la sicurezza dei cittadini, ma l’azione concreta e quotidiana di un organico che conta 185 tra poliziotti e dipendenti civili, a cui si aggiungono 15 agenti della Polfer e cinquanta della polizia stradale, compresa la sottosezione di Bellano, con competenza esclusiva di vigilanza sulla superstrada 36, nel tratto tra Ello e Colico, una delle arterie più trafficate d’Italia, che corre da Monza al Passo dello Spluga (So), il punto d’Italia più lontano dal mare. La questura di Lecco ha appena compiuto 25 anni, istituita con la nascita della provincia nel 1995. Due le sedi, una contigua alla prefettura, dove si trovano gli uffici principali, l’altra in una ex caserma dell’esercito dove, dopo un importante intervento di riqualificazione nel 2000, hanno trovato spazio la polizia Amministrativa e l’ufficio Immigrazione. Due poli a presidio del capoluogo e a beneficio dell’intera provincia, che conta circa 340mila abitanti. Ci sono Lecco e i comuni limitrofi che si affacciano al turismo dopo un passato legato quasi esclusivamente alla lavorazione del ferro, i piccoli paesi dell’alto lago e della Valsassina, e l’operosa Brianza ricca di infrastrutture e collegamenti, più soggetta ai reati predatori. «Tre zone molto differenti tra loro sul fronte della sicurezza - spiega Filippo Guglielmino, 60 anni, da tre alla guida della questura di Lecco - Il controllo del territorio è più complesso nelle aree di confine con l’hinterland brianzolo: il fenomeno dei pendolari del furto è quello che siamo spesso chiamati ad affrontare, oltre allo spaccio di stupefacenti nelle aree boschive, che cerchiamo di contrastare anche con l’ausilio del Reparto prevenzione crimine e delle unità cinofile specializzate. Lecco è una provincia ricca, il tasso di occupazione è tra i più elevati della Lombardia, le imprese individuali e le società che hanno un fatturato annuo superiore ai dieci milioni di euro sono quasi trecento e la zona è leader in metalmeccanica e metallurgia. Qui ci sono aziende come Fiocchi Munizioni e Moto Guzzi di Mandello del Lario, solo per fare i due nomi più noti. Tutto questo comporta un’elevata sensibilità degli abitanti sul fronte della cosiddetta “sicurezza percepita”. Ed è su questo primario obiettivo, trasformare i dati anche in sensazioni, che siamo da sempre impegnati».
Perché in realtà i reati, e anche i furti, sono in calo, ma i numeri e le statistiche non possono dare la certezza di sentirsi protetti tanto quanto la vista di una divisa. Da qui il presidio costante del terri