Annalisa Bucchieri

Insieme per affrontare la crisi

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Mentre ci accingevamo ad andare in stampa la scorsa settimana, l’emergenza Covid- 19 si faceva più pressante inducendoci a riaprire la rivista e trovare gli spazi per raccontare tutto quello che la Direzione centrale di sanità del Dipartimento di pubblica sicurezza aveva approntato tempestivamente per proteggere la salute di donne e uomini della Polizia di Stato.

Come potete immaginare, dal momento del fatidico “visto si stampi” passeranno altri sei/sette giorni per l’allestimento della rivista in tipografia e la spedizione postale, prima che il numero di marzo arrivi nelle vostre mani. Quindi in queste pagine non troverete aggiornamenti dell’ultima ora sul nuovo Coronavirus; probabilmente nuove circolari e nuove disposizioni saranno già state emesse dal capo della Polizia, Franco Gabrielli, e per sua emanazione, dal direttore centrale di sanità Fabrizio Ciprani. Il nostro focus vuole essere una testimonianza del modo di affrontare la crisi epidemiologica nella nostra Amministrazione: un modo che tiene a cuore principalmente l’integrità del capitale umano della Polizia di Stato, il benessere di donne e uomini in divisa, che sono in prima linea per servire il Paese in questa emergenza e garantire la sicurezza dei cittadini.

Il che significa non potersi mettere tra parentesi per un periodo seppur breve, aspettando che i numeri ci confortino sul fatto che è iniziata la fase discendente della parabola del contagio. Naturalmente per la Polizia di Stato, come per le altre forze dell’ordine, lo smart working (che il sociologo Domenico De Masi dalle pagine di Poliziamoderna ci dimostra essere un’ottima ed efficiente soluzione per non bloccare il flusso lavorativo ed economico e, contemporaneamente, abbassare i rischi di infezione) non è praticabile.

Perciò, trovo doveroso ringraziare i poliziotti e le poliziotte che continuano ad esserci sempre, non solo nelle “zone rosse” o a ridosso di esse, non solo nella gestione delle quarantene imposte per precauzione alla cittadinanza, ma anche nel loro quotidiano presidiare il territorio per garantire legalità e protezione. Siamo vicini a tutti Voi. Magari avete un genitore anziano a letto con l’influenza, bambini piccoli da non poter lasciare soli a casa, ora che le scuole sono chiuse, o dovete prendere il treno ogni giorno per arrivare al luogo dove svolgete il vostro servizio. Eppure ci siete, per affrontare insieme la crisi. E insieme la supereremo. ϖ

10/03/2020