Salvatore Fucà*

Le tante facce di Agrigento

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Una storia millenaria, arte e letteratura, accanto alla presenza della criminalità mafiosa, ne fanno un territorio complesso che richiede professionalità e impegno

quest 02-20

La prima cosa che viene alla mente parlando di Agrigento è la sua famosissima Valle dei Templi, inserita dall’Unesco  nel patrimonio dell’Umanità e testimonianza della storia millenaria di questa città che proprio in questo 2020 compie ben 2600 anni. Quello agrigentino è un territorio in cui la cultura è di casa sotto molteplici aspetti: tanto per cominciare le vestigia della civiltà classica che oggi costituiscono una impareggiabile zona archeologica, ma ha dato anche i natali a illustri personaggi della storia letteraria nazionale come Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia, Giuseppe Tomasi di Lampedusa e il più recente Andrea Camilleri dalla cui penna è nato Montalbano, il commissario di polizia televisivo che, nella sua Vigata e a Montelusa (nella quale possiamo identificare Agrigento), risolve i casi più difficili.

La provincia è la quarta in Sicilia per numero di abitanti (oltre 500mila che in estate raddoppiano per la presenza massiccia di turisti) ed è molto estesa, con circa 120 chilometri di coste che si affacciano su un mare incantevole. Il suo territorio, inoltre, si addentra nell’entroterra siciliano fino alle zone montuose di Cammarata e San Giovanni Gemini. I collegamenti sono garantiti da strade non sempre agevoli, talvolta anche impervie. Ha ben 43 comuni, compreso quello di Lampedusa raggiungibile via mare con 8 ore di navigazione o per via aerea con un’ora di volo da Palermo, dato che Agrigento non ha un aeroporto.

Il capoluogo è sede di un consorzio universitario in netta ripresa dopo una fase di crisi, il quale richiama un discreto numero di studenti anche dalle zone vicine. La presenza giovanile costituisce ovviamente l’elemento principale della movida notturna che si concretizza soprattutto in alcuni locali ricadenti nel centro storico e nelle zone immediatamente attigue, il che richiede grande attenzione e impegno da parte della questura per garantire sicurezza e la regolarità nella gestione degli esercizi pubblici, per prevenire e sanzionare eventuali illeciti. Molti comuni della provincia registrano una forte presenza della criminalità mafiosa, tanto che capita talvolta che qualche amministrazione venga sciolta per infiltrazione mafiosa nella gestione della cosa pubblica. A oggi sono sotto la gestione commissariale i comuni di San Biagio Platani e di Camastra. 

E proprio la forte presenza mafiosa, le elevate dimensioni del traffico di stupefacenti e soprattutto il fenomeno dell’immigrazione clandestina fanno della questura di Agrigento una sede particolarmente impegnativa, alla cui guida si sono succeduti, negli anni, dirigenti di elevata capacità e professionalità i quali spesso hanno raggiunto poi vette molto più elevate nell’ambito dell’Ammin

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07/02/2020