a cura di Cristina Di Lucente

La nostra festa

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pdn 11/19

Roma. Non capita tutti i giorni di festeggiare i primi 70 anni di vita e noi lo abbiamo voluto fare nel modo più bello: con quelli che sono stati (e sono) importanti per noi. Per questo alla celebrazione dei 70 anni di Poliziamoderna erano tutti presenti: direttori, abbonati e collaboratori di ieri e di oggi. A fare da moderatore è stata Annalisa Bucchieri, direttore della Rivista, e sedute accanto a lei figure di riferimento nei rispettivi settori: Paolo Mieli e Paolo Borrometi per il giornalismo, Roberto Koch per la fotografia, Antonio Romano maestro del “brand design”. Il capo della Polizia, nonché editore della Rivista, Franco Gabrielli, ha ricordato come la vita di Poliziamoderna abbia accompagnato quella della nostra Costituzione e come rappresenti un importante angolo prospettico da cui osservare la vita del Paese. Paolo Mieli, lettore della Rivista fin dagli anni Settanta, quando ha cominciato a lavorare come giornalista, ha ricordato come in quegli anni la Polizia fosse considerata spesso un elemento ostile e come la Rivista abbia sempre affrontato “di petto” le sfide che si ponevano al Corpo. Paolo Borrometi ha invece evidenziato l’utilizzo frequente degli approfondimenti di Poliziamoderna da parte delle agenzie giornalistiche, rivolgendosi questi non solo a un pubblico interno ma anche esterno con un’ efficacia straordinaria. A parlare invece dell’aspetto “visivo” della Rivista sono stati Roberto Koch, che ha sottolineato come le foto, spesso riprese in momenti di difficoltà dei cittadini, facciano emergere il  vero rapporto coi poliziotti, consolidandone il senso di vicinanza, e Antonio Romano che ha fatto notare come il nome “Poliziamoderna” indichi già un preciso modo di intendere la polizia e di individuarne la missione e i valori. 
Mauro Valeri

Passaggi che lasciano il segno 
Ksar Ghilane - Douz (Tunisia). Questa volta Raniero Zuccaro ha attraversato uno dei luoghi più caldi al mondo, il deserto, sfidando insieme a un gruppo di amici non solo la stanchezza e il calore, ma soprattutto i propri limiti. Un tragitto tra le dune della Tunisia per prendere parte alla 19^ 100 km del Sahara, nella sezione non competitiva in tre tappe walkers 50 km. L’idea di questa nuova impresa nasce, come per le precedenti portate a termine dal poliziotto fabrianese, per uno scopo di solidarietà: aiutare le suore cappuccine di Madre Rubatto e la loro missione in Perù per dare visibilità all’impegno di assistenza ai più poveri della Terra. In questo caso i fondi raccolti sono finalizzati alla realizzazione di un laboratorio sartoriale per una casa-famiglia del villaggio, un’attività che garantisca la sopravvivenza alle ragazze madri che abitano in questi luoghi. Raniero ha ultimato un piano di allenamenti per arrivare in piena forma all’appuntamento podistico dell’autunno, un cammino di preparazione che è durato un anno, tra prove di ambientamento e adattamento alla forte escursione termica del deserto, seguendo l’allenamento del campione Simone Giglietti, maratoneta di Cingoli. Lo scorso 8 ottobre è giunto il fatidico momento della partenza dal Campment Zmela Labrissa, 20 km a sud dall’oasi di Ksar Ghilane, percorrendo il deserto fino a giunge

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08/11/2019