I nostri lettori

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Antonio Patrizi 
Il veterano

Ha ancora il berretto attaccato all’attaccapanni, il veterano Antonio Patrizi. Classe 1934, vive a Fiuggi e si è arruolato nel 1955. «Fui assegnato al II Reparto celere di Padova – narra commosso – Mi sono trovato molto bene in questo ambiente e in questo ruolo che per me è stato, in tutta la carriera di poliziotto ma anche dal punto di vista umano e personale, un motivo di orgoglio e di prestigio. In questo contesto ho conosciuto Poliziamoderna che all’epoca era, ma lo è tuttora, uno strumento e un supporto necessario per la formazione di ogni aspirante Guardia di ps. Attualmente Poliziamoderna rappresenta per me un importantissimo tramite che ancora mi lega alla grande famiglia della Polizia di Stato. Essendo da sempre un convinto sostenitore dell’Amministrazione e degli uomini che hanno contribuito a renderla grande anche a costo di sacrifici estremi, sono molto appassionato della sezione La nostra memoria dove vengono ricordati questi grandi personaggi, caduti nell’esercizio del proprio dovere. Ho sempre ammirato le figure di riferimento della mia epoca: capi della polizia, ministri dell’Interno, prefetti e questori ma anche semplici colleghi dotati di quel talento investigativo che permetteva loro di risolvere brillantemente intricatissimi casi criminali. Leggere su Poliziamoderna le gesta, le biografie e i risultati ottenuti da queste personalità, ha sempre esercitato su di me, oltre a un profondo senso di rispetto e stima, una straordinaria carica motivazionale che ha rappresentato uno stimolo a migliorarmi e a dare il meglio di me in tutte le circostanze della vita professionale e non. Inoltre Poliziamoderna è sempre stata un ottimo strumento di aggiornamento tecnico-professionale con le sue rubriche espressamente dedicate alle materie giuridiche».

206° Corso A.A. Peschiera del Garda - 206° Corso A.A. Trieste
Le new entry

Centotrentatre abbonati di fresca data: sono gli Allievi agenti delle scuole di Peschiera del Garda e di Trieste che hanno avuto l’occasione di conoscerci da poco e che sono entrati a far parte della grande famiglia di Poliziamoderna, grazie alla promozione che la rivista fa nelle scuole di polizia. 

Domenico Gullace
Il superpoliziotto

La sua sigla radio è Caimano: questo la dice lunga sul superpoliziotto della Mobile di Torino, Domenico Gullace, che da ben 37 anni è in prima linea per il contrasto alle organizzazioni criminali. Tra le ultime operazioni di polizia giudiziaria, Gullace ha fatto arrestare 15 persone appartenenti a un clan mafioso catanese. È anche coordinatore della task force di Medusa, voluto dall’allora questore di Torino Francesco Messina, oggi a capo della Dac, la Direzione centrale anticrimine. Il progetto affianca la raccolta dei dati alle attività investigative e di prevenzione in tutto il territorio nazionale, per contrastare le frodi agli anziani. Gullace si distinse già nei primi anni di servizio, quando disarmò un folle che con un fucile Remington minacciava i giovani rampolli dell’aristocrazia torinese al liceo Massimo d’Azeglio. «Neanche la malattia mi ha fermato – afferma con orgoglio – Ho avuto una brutta operazione ma sono tornato di nuovo in questura per dare onore e prestigio alla Polizia di Stato. Leggo Poliziamoderna da quando mi sono arruolato e cioè dal 1982. Tra le varie sezioni ritengo che quella che riguarda regole e principi vigenti nonché gli inserti relativi alla leggi aggiornate sia la parte più interessante e mi ha aiutato anche nella mia carriera da investigatore».

Corsi Antonio
Il futuro ispettore

Antonio Corsi frequenta il 10° Corso per allievi vice ispettori della Polizia di Stato, presso

la Scuola A.A.Giulio Rivera di Campobasso. Ha conosciuto Poliziamoderna durante il corso, nell’ambito delle iniziative promozionali e di sensibilizzazioni organizzate dalla rivista nelle scuole di polizia. «La sezione che ritengo più interessante – sostiene Antonio – è quella relativa alla rubrica Parliamo di noi, grazie alla quale ho potuto conoscere aspetti di attualità dell’attività di polizia, nonché aggiornarmi sui temi di riflessione maggiormente dibattuti all’interno della nostra Istituzione. Poliziamoderna mi permette di essere aggiornato sulle novità in campo legislativo e giurisprudenziale. Inoltre ho potuto conoscere iniziative anche a carattere solidale, che hanno rafforzato il mio spirito di appartenenza».

Carlo Casadei
Il commerciante

«Nel 1971 prestavo servizio come volontario al Centro ambulanze della Cri, nel municipio dove erano anche gli uffici della questura – inizia a raccontare Carlo – Spesso capitava che qualche copia di Poliziamoderna approdasse al nostro centralino e al turno serale la leggevo. Mi ci appassionai e mi abbonai nel 1972: il numero di gennaio riportava in copertina l’effigie del presidente della Repubblica Giovanni Leone. Anzi, non riportava, ma riporta, in quanto tutte le annate e gli inserti da allora sono conservati come nuove nella libreria della mia sala e lo spazio non basta più! Ho un buco di un paio d’anni, dovuto a una mia temporanea grave situazione economica, alla quale non di rado faccio ricorso con un flash-back sulla rivista, rivedendo persone ed eventi lieti e tragici. Oltretutto, nelle innumerevoli rubriche culturali – continua il commerciante – ho potuto apprendere tante nozioni che nella scuola degli Anni ’50/’60 erano a volte solo accennate. Attualmente preferisco leggere le attività della Polizia di Stato, mentre prima mi affascinavano la storia antica e la letteratura contemporanea e classica: possiedo, infatti, una “bibliotechina” di circa 2600 volumi. Visto che il calendario scorre veloce, tra poco compirò 73 anni. Anche se sembra ieri quel 1972, mi auguro che possiate annoverarmi tra i vostri abbonati ancora per...beh, lasciamo perdere!».

Mario Caggegi
Il questore

A capo della questura di Campobasso si è abbonato alla rivista per sostenere il Piano Marco Valerio, nonostante gli arrivi in copia gratuita come a tutti i questori d’Italia. «Poliziamoderna è una vera miniera di notizie, servizi, aggiornamenti professionali, novità legislative, commenti e tanto altro ancora, per arricchirsi professionalmente e culturalmente. Una rivista compagna fedele di viaggio nel nostro “stupendo” mondo, quello della prestigiosa, pluridecorata, moderna, operativa e sempre presente Polizia di Stato».

Roberto Granata
L’orchestrale

Abbiamo incontrato Roberto Granata, vice direttore della Banda, al concerto al Colosseo, in occasione delle celebrazioni per San Michele Arcangelo, con la rivista al seguito che legge nei momenti di pausa: «Un giornale capita spesso di sfogliarlo, leggerlo, conservarlo – sostiene il maestro – per poi ritrovarlo quando a un trasloco metti in ordine i tuoi effetti. Conobbi Poliziamoderna nel lontano 2001 quando entrai in polizia. Rivedendo e riconoscendo persone fotografate mi sono reso conto come sia necessario lasciare un’istantanea che ritragga tutti intenti nel nostro lavoro per far sì che le nuove leve possano costruire il futuro, magari correggendo i nostri errori o amplificando i nostri punti di forza. Leggendo oggi la rivista, trovo molto interessante conoscere reparti e specialità lontani dal mio vissuto quotidiano ma che spesso mi trovo a incontrare e celebrare con il mio lavoro. Proprio per questi motivi alcune volte i nostri strumenti musicali e i professionisti che li suonano sono stati immortalati nelle rubriche e negli articoli di Poliziamoderna per rendere ancora più attuale il nostro motto “vicini alla gente”».

Leonardo Messina
Lo studente universitario

Sogna un futuro da commissario Leonardo, studente in Giurisprudenza all’universitá di Napoli Federico II. «Ho conosciuto Poliziamoderna tre anni fa – afferma – navigando sul sito web della Polizia di Stato al quale mi collego sin da bambino, quando vi trovavo giochi educativi per piccoli detective. Le sezioni della rivista che ritengo più utili sono quelle dedicate all’impegno che la Polizia di Stato compie quotidianamente e i consigli alla cittadinanza, perché è giusto far sapere che “esserci sempre” non è soltanto uno slogan. Gli inserti di Poliziamoderna hanno certamente accresciuto la mia cultura giuridica, permettendomi di approfondire materie d’esame previste dal mio corso di laurea».

Roberta Di Chiara
Polizia tra arte e legalità

Roberta lavora al Focal point della banca dati interforze della questura di Torino. Nel tempo libero ha fondato insieme ad altri soci:
«
Legal@rte è un’associazione – spiega – nata dalla volontà di alcuni colleghi, con lo scopo di promuovere la legalità attraverso gli strumenti che l’arte mette a disposizione. Proprio nel corso della realizzazione di eventi socio-culturali, ho avuto il piacere di interfacciarmi con la redazione, scoprendo questa innovativa rivista dai preziosi approfondimenti tematici. La panoramica completa dell’universo polizia che il mensile riesce a fornire consente una visione d’insieme che la periferia non potrebbe altrimenti avere».

Claudia e Pietro Palummieri
L’abbonamento family

A parlare è Claudia, studentessa. Ha conosciuto la rivista tramite il padre che lavora alla questura di Taranto, abbonato fin dagli Anni ’80, precisamente dal 1985. In famiglia la leggono anche i fratelli Fausto e Cesare e sono felici di collezionarla. «Mi piace la rivista e adoro le rubriche sportive: ho letto con interesse l’articolo Changwon 2018 dello scorso ottobre, con le medaglie riportate dagli atleti delle Fiamme oro. Amo la mia nazione e trovo che lo sport sia ancora una delle poche realtà a unirci, in un’epoca in cui purtroppo ci sono tante divisioni. Poliziamoderna ha migliorato il mio bagaglio culturale e di interesse, facendomi affacciare e avvicinandomi sempre più alla realtà e all’attualità: fenomeni come il cyberbullismo di cui non ero a conoscenza e che via via si stanno sviluppando tra gli adolescenti, i relativi ammonimenti, la legge introdotta per il contrasto del fenomeno e tanto altro». 

Giovanna Marra Pierantonio
La dirigente in pensione

Ex dirigente tecnico di polizia, Giovanna Marra Pierantonio ha lavorato per molti anni a Castro Pretorio a Roma, presso il Ced, il Centro elaborazione dati: «Nel lontano aprile 1986 ho avuto modo di conoscere la redazione dell’epoca e la rivista. Mi sono abbonata subito e non ho mai disdetto l’abbonamento. Per qualche anno ho anche curato la rubrica Internet, quando nacque il sito ufficiale della Polizia di Stato. Trovo che la rubrica più originale sia Parliamo di noi, perché ci fa sentire parte di una grande famiglia. Inoltre mi sono stati particolarmente utili alcuni articoli nel campo dell’informatica e delle telecomunicazioni, come la rubrica Click & Bit, che mi tiene aggiornata in campo tecnologico».

Fabrizio Ciprani
Il medico poliziotto 

È a capo della Direzione centrale di sanità ed è stato protagonista di un’ intervista (maggio 2019) sul compendio Sant’Eusebio, la sede della Direzione dove sono stati inaugurati laboratori e ambulatori per l’assistenza medica dei dipendenti.

«Ho conosciuto la rivista appena entrato in polizia, quindi non diciamo quanti ...ma sono moltissimi anni – sorride – ritengo che la rubrica Il nostro lavoro sia molto importante poiché ci consente di conoscere meglio tutta l’immensa, e a volte sommersa, attività della Polizia di Stato. Poliziamoderna mi ha incoraggiato a intraprendere iniziative di miglioramento e di innovazione nel mio settore, come dice lo stesso nome della rivista. I contenuti e lo spirito che la contraddistinguono inducono a guardare avanti in un mondo dove i cambiamenti sono velocissimi e vanno intrapresi e gestiti senza indugi».

Franca Prest
La giornalista

Lavora all’Espresso e ha conosciuto Poliziamoderna alla Fiera della piccola e media editoria di Roma 2018. «Apprezzo la varietà delle informazioni e l’analisi sui fenomeni che coinvolgono oggi la nostra società. Una informazione puntuale e assolutamente non “ansiogena” che entra nel cuore delle questioni più delicate: il mondo delle donne e dei pericoli che incontrano dal Web, alla strada, alla famiglia, il mondo dell’immigrazione e le leggi vigenti, la “giurisdizione in alto mare”, il lavoro sovente sottaciuto di tanti uomini e donne che tutelano la nostra sicurezza e la sezione dedicata alla giurisprudenza, letta e studiata da mia figlia in procinto di laurearsi. A me, signora attempata, è piaciuto anche Mascherpa, il primo fumetto della polizia: sono una appassionata da sempre di graphic novel. A monte di tutte queste considerazioni c’è la mia granitica certezza che i governi passano e così pure i partiti e le maggioranze ma le forze dell’ordine (tutte) restano a garanzia della nostra democrazia».

Gianpietro Morrone
Il collezionista dell’Anps

Si è abbonato nel lontano 1977, durante il 48° corso Allievi guardie alla Scuola di Trieste. Oggi è presidente della sezione Anps di Salerno, e ha creato una piccola emeroteca con moltissimi numeri di Poliziamoderna che leggono i 400 associati. «Sono un vero appassionato della rivista e le rubriche che leggo più volentieri sono Parliamo di Noi e i Primi piani di attualità. Il giornale ci permette di essere parte attiva della grande famiglia della Polizia di Stato».

Fausto Consani
Il fedelissimo

Poliziamoderna gli è entrata nel cuore sin da quando era bambino, a metà degli anni Sessanta, quando la leggeva nella sala d’attesa della questura dove lavorava il padre. Fausto Consani, dell’Anps di Pisa, ci ha dedicato una vignetta su Fiamme d’Oro, il giornale dell’Associazione: “Auguri a Poliziamoderna che festeggia i 70 anni di attività, ben portati…e ben sfogliati! “«Mi piace ogni rubrica – sostiene –ma sono appassionato alla storia dei reparti e delle specialità, in particolar modo a ogni mezzo di trasporto utilizzato: auto, moto, componentistica navale e aerea. Il mio desiderio sarebbe quello di vedere una rubrica dedicata alle cartoline, soprattutto quelle antiche con le spiegazioni dettagliate. Altra mia passione è l’araldica, un tema che avete trattato sul numero di aprile 2018. Leggere Poliziamoderna vuol dire tenersi aggiornati sull’intero mondo polizia con attenzione e passione poiché ritengo che la rivista costituisca un valido bagaglio culturale».

Paolo Venturini
Lo sportivo Fiamme oro

Atleta e allenatore del gruppo sportivo Fiamme oro, Paolo Venturini è un maratoneta che cura sulla rivista la rubrica Running. «Avere l’onore di poter scrivere sul mensile ufficiale della mia famiglia, la Polizia di Stato, mi riempie di orgoglio. Trattare argomenti legati al running e al movimento con il proprio corpo, specialmente in questo periodo storico, dove si sta sempre più diffondendo la consapevolezza che il nostro benessere fisico e mentale è direttamente legato all’ambiente e alla salvaguardia del pianeta, diventa un atto doveroso e di responsabilità».

Gianpaolo Trevisi
Il direttore sostenitore

Dirige la scuola A.A. di Peschiera del Garda e ha iniziato a leggere Poliziamoderna nel 1988: «Quando – scherza – anche io, a dir la verità, ero un po’ più moderno di adesso. La sfogliavo tra una lezione e l’altra, mentre facevo il corso da commissario. Andavo in “zona benessere”, un nome che non mi è mai piaciuto, perché pare che uno ci debba entrare perché non si sente tanto bene. Mi piacciono gli inserti, ma trovo molto interessanti anche gli editoriali e gli articoli che ci fanno conoscere i nostri uffici sparsi per l’Italia. Mi diverto molto a vedere le foto di una polizia di tanto tempo fa – continua – e mi leggo con attenzione le pagine dedicate ai nostri Caduti, nella rubrica La nostra memoria. Per me la rivista è una specie di album di famiglia e mi ha insegnato a conoscere meglio il nostro passato, ad apprezzare di più il nostro presente e a sperare, con più sorrisi, in un futuro migliore. Inoltre mi ha fatto crescere a 360° e non riesco a immaginare la Polizia di Stato senza Poliziamoderna. Infine mi piace la sua mission umanitaria: sono un abbonato sostenitore e penso che continuerei a leggerla anche se, per assurdo, fosse fatta solo di pagine bianche, perchè saprei che, sfogliandola, potrei essere comunque una minuscola goccia di gioia in mezzo a un mare di dolore, per i bambini meno fortunati, grazie ai soldi raccolti per il Piano Marco Valerio».

Claudio Saltari
Il poliziotto dell’emergenza sangue

Guida un’associazione di volontariato, Donatorinati, che, nata all’interno della polizia, si occupa quotidianamente e non senza fatica della donazione di sangue. «Poliziamoderna, fin dalla scelta del suo nome, ha rappresentato la stella polare che ha guidato tanti poliziotti della nostra generazione. Anche grazie al suo contributo di idee, si è fatto strada il convincimento che una “polizia moderna” dovesse poggiare su valori quali la solidarietà, la vicinanza alle esigenze dei cittadini, che hanno trovato la sintesi più proficua nel claime “esserci sempre”. I valori che ispirano il nostro impegno di donatori sono gli stessi che ci guidano mentre svolgiamo il lavoro di poliziotti. Vorrei qui citare le parole del capo della Polizia, donatore e presidente onorario di Donatorinati, quando ha detto che “il poliziotto attraverso la donazione di sangue raggiunge l’essenza massima del suo essere al servizio dell’altro”. Una comunanza di intenti, un pantheon di valori, che si manifestano anche attraverso la rivista Poliziamoderna e l’associazione Donatorinati della Polizia di Stato».

Mirco Ciccarese
Il centauro valdostano sul Monte Bianco

A capo del II° Settore, quello operativo, della polizia stradale di Aosta, è uno degli abbonati all’estremo della Penisola. «Andavo alle elementari e avevo i pantaloni a zampa d’elefante – racconta ironicamente – quando leggevo le mie prime copie di Poliziamoderna nel ’73 o ’74. Mio padre, infatti, prestava servizio al distaccamento polizia stradale di Manduria (TA) e si era abbonato subito: la rivista accompagnò il mio sogno di seguire le orme paterne. E si avverò nel 1986 quando varcai il cancello della Scuola alpina di Moena, iniziando un percorso umano e professionale che non è ancora terminato: la mia passione per la montagna si consolida ogni anno durante le estati trascorse ai piedi del Parco nazionale Gran Paradiso, nella piccola valle di Rhemes Notre Dame. Una costante di questi anni è stata anche quella di sfogliare Poliziamoderna e gli inserti professionali. Alcune copie sono finite addirittura in Australia, in Russia o negli Stati Uniti, donate a colleghi durante gli incontri avuti tramite l’International police association di cui sono il vice presidente nazionale. Mi è sempre piaciuta anche la pagina Come eravamo e prometto di attingere all’album di famiglia per inviarvi prossimamente qualche scatto d’antan».

Arianna Amadori
La cover girl del Reparto mobile

Ha posato per la copertina del numero di maggio 2018 di Poliziamoderna, Arianna Amadori, la prima donna a essere assegnata, a Milano, al Reparto mobile. «Il primo numero me lo regalò Mario – racconta – un amico di papà, istruttore di guida del Caps di Cesena. Io ero piccola, frequentavo la prima o la seconda elementare: avevo i capelli rossi ed ero un po’ ribelle. Mario si presentò con il numero della rivista che annunciava l’ingresso delle donne in polizia e, ridendo, mi disse: “Ecco, il lavoro che fa per te!”. E non si sbagliava. Personalmente ritengo che gli inserti siano uno strumento di lavoro molto utile, anche quando l’approfondimento normativo non riguarda direttamente il mio ambito professionale. Poliziamoderna è come la divisa: consolida il senso di appartenenza!».

Agatina Tirirò
L’abbonata della Trinacria

Presta servizio alla questura di Ragusa, presso l’Ufficio di gabinetto del questore. Agatina Tirirò ha frequentato il 116° corso Allievi agenti, alla scuola di Piacenza e a febbraio di quest’anno ha incontrato e festeggiato con i colleghi i suoi 30 anni di servizio. «Proprio a Piacenza mi fu presentata la rivista – afferma – e accolsi l’invito ad abbonarmi. Poliziamoderna mi ha accompagnata in questi anni e mi accompagna ancora con i suoi inserti molto utili. Ho apprezzato l’iniziativa del concorso letterario: mi allieta la lettura dei racconti, frutto dell’esperienza dei colleghi, che avete raccolto in libri il cui devoluto della vendita va al Piano Marco Valerio. Vi auguro buon anniversario e conto di leggervi sempre».

Simone Camba
Vela solidale dalla Sardegna

Appena finisce il turno all’Ufficio immigrazione della questura di Cagliari, Simone si dedica da volontario ai ragazzi problematici, grazie al progetto Doppiavela Solidale. Insieme ad un team di colleghi tiene corsi di velaterapia presso l’associazione New Sardiniasail di cui è presidente.«Ho avuto l’onore di conoscere Poliziamoderna – racconta –  nel 1996, alla scuola di Casal Lumbroso. Della rivista ritengo utile e interessante la normativa, e la rubrica Parliamo di noi dove ho avuto modo di conoscere tutte le iniziative svolte in giro per l’Italia. Per noi poliziotti rimanere sempre aggiornati è fondamentale e la rivista si presta a questo. Sono anche riconoscente perché, grazie ad alcuni articoli scritti dalla redazione, tutti gli abbonati d’Italia hanno potuto conoscere il mio impegno nel progetto Doppiavela solidale».

Renza Barsi
La casalinga

Abita in un paesino in provincia di Pistoia, Renza, casalinga internauta: «Tramite Facebook – afferma – ho conosciuto la rivista. La leggo sia per sostenere il Piano Marco Valerio, sia perché mi incuriosisce l’attività della polizia, in particolare i servizi sulla Scientifica. Alla polizia, che è sempre in prima linea contro il crimine, va tutta la mia stima e il ricoscimento per l’impegno quotidiano».  

Daniele Pieraccioni
Il carabiniere forestale

Tra gli abbonati ci sono anche rappresentanti di altre forze di polizia, come Daniele, che legge Poliziamoderna dal 1981.

« Ha migliorato il mio bagaglio professionale – sostiene – grazie alla rubrica Giurisprudenza».

24/10/2019