Paolo Cortis*

Fino in Fondo

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70° Cortis

Il Fondo di assistenza per il personale della Polizia di Stato tra i suoi molteplici compiti svolge anche quello di Editore del periodico ufficiale della Polizia di Stato di Poliziamoderna

Questo stretto legame, al di là dei risvolti giuridici, presuppone, in realtà, un collegamento ben più saldo e profondo che affonda le proprie radici nella storia della rivista, la quale ha sempre mostrato la massima attenzione per le tematiche assistenziali degli appartenenti all’Istituzione e dei loro familiari dedicando ampi spazi a tutte le iniziative assunte dall’Amministrazione nel corso degli anni.

Come di seguito ricorda Furio Migliori, il passaggio della gestione di Poliziamoderna dall’Amministrazione della pubblica sicurezza (per la precisione dall’Accademia degli ufficiali del disciolto Corpo delle guardie di ps) al Fondo risale al 1972, sulla base di una scelta dettata dall’esigenza di dare attuazione alle nuove e più stringenti normative in materia di finanza pubblica dirette ad abolire progressivamente le gestioni fuori bilancio nell’ambito delle amministrazioni statali.

Scorrendo i numeri pubblicati fin dai primi anni di vita della rivista, emergono moltissimi articoli che divulgano e danno risalto alla varie tipologie di interventi assistenziali a favore del personale e delle loro famiglie, sia di natura individuale, che collettiva, dai quali possono cogliersi i cambiamenti che hanno interessato nel tempo il sistema assistenziale della Polizia di Stato sulla spinta dei mutamenti sociali e dell’evoluzione normativa e che hanno reso necessaria una graduale rivisitazione dei modelli gestionali e procedurali del passato fino a giungere all’assetto attuale.

Colpiscono, in particolare, i vari articoli dedicati alle iniziative a favore dei figli dei dipendenti, come ad esempio la “Befana del Poliziotto” e i Campi estivi, che ci riportano indietro a stili di vita propri di quegli anni, e quelli che ricordano gli interventi a sostegno dei minori meno fortunati assistiti dall’allora “Piano Cronici” e dal “Piano Orfani”, programmi che da sempre stanno particolarmente a cuore al Fondo di assistenza. 

Oggi Poliziamoderna, nel crescere insieme alla nostra Istituzione, ha sicuramente rafforzato il proprio coinvolgimento nelle tematiche assistenziali del personale della Polizia di Stato e, a partire dal 2012, ha iniziato a devolvere i proventi derivanti dalla vendita degli abbonamenti a favore del Piano Marco Valerio (ex Piano “Cronici”), contribuendo, così, ad alimentare il flusso di risorse da distribuire ogni anno ai nuclei familiari degli assistiti. 

I contenuti editoriali sono sempre più orientati sulle tematiche di maggiore interesse professionale per il personale della Polizia di Stato. Basti pensare che gli inserti pubblicati con la rivista, realizzati con il contributo volontario e gratuito di esperti e specialisti interni e esterni all’Amministrazione, hanno consentito di sviluppare una collaborazione con la Direzione centrale per gli istituti di istruzione della Polizia di Stato, risultando un ausilio prezioso e altamente qualificato per l’aggiornamento e la formazione degli operatori della Polizia di Stato. 

Così come pure si è notevolmente intensificato, nel corso degli ultimi anni, il rapporto di reciproca collaborazione tra la rivista e il Fondo nel comune interesse di promuovere e diversificare una serie di iniziative mirate alla diffusione non solo del numero di copie ma i temi cari al periodico.Tra queste, vale sicuramente la pena di ricordare il progetto editoriale avviato con il concorso letterario Narratori in divisa, giunto alla sua V edizione, che ha condotto alla realizzazione dell’ultimo libro Pagine migranti con il coinvolgimento anche del mondo della scuola, offrendo l’occasione per una riflessione narrativa sul non facile tema dell’immigrazione visto nell’ottica di chi si trova ad affrontare tale realtà vestendo la divisa del poliziotto. L’altra importante iniziativa, che si è rilevata particolarmente utile anche per rafforzare l’immagine di una polizia di prossimità, è stata quella derivante dalla scelta, indubbiamente coraggiosa, di aprire la rivista a forme comunicative mirate alle giovani generazioni: è nato così Il Commissario Mascherpa il primo graphic novel della Polizia di Stato. Un primo volume La rosa d’argento ha raccolto nel 2018 le puntate pubblicate a puntate sul mensile, mentre il libro Mare nero attualmente in uscita sia in lingua inglese, con il titolo Murky waters – per il coinvolgimento editoriale e nella narrazione di Europol – sia in lingua italiana. In questo biennio, il personaggio del commissario e della sua squadra del commissariato calabrese di Diamante è stato utilizzato con successo quale testimonial nel concorso “Pretendiamo Legalità” che ha coinvolto un gran numero di scuole medie di primo e secondo grado ed è sviluppato grazie alla collaborazione con il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. 

Dopo un percorso in continua evoluzione che dura da 70 anni, non si può che augurare a Poliziamoderna e a tutto il suo staff di proseguire sul tracciato di tale prestigiosa tradizione con l’entusiasmo, la passione e la professionalità che lo contraddistinguono, con l’auspicio di raggiungere i massimi livelli di diffusione che la rivista merita ampiamente anche oltre l’ambito della Polizia di Stato. ϖ

*direttore del Fondo di assistenza per il personale della Polizia di Stato

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La rivista “trasparente” 
di Furio Migliori*

Iniziai il mio incarico di dirigente presso quello che allora si chiamava Servizio di assistenza collettiva – ora è il Fondo di assistenza per il personale della Polizia di Stato – e coordinava i centri balneari e gli spacci di servizio, trovandomi a dirigere una delle due aree. Dal 1970, quando capo della Polizia era una figura importante come Angelo Vicari, in qualità di direttore di ragioneria sono stato segretario del Consiglio di amministrazione del Fondo di assistenza e ho presenziato alle riunioni cha hanno portato nel 1972 al passaggio di Poliziamoderna al Fondo stesso. Fino ad allora, dalla sua prima uscita nel 1949, l’edizione della rivista era stata curata prima dalla Scuola allievi sottufficiali di via Guido Reni per poi, da agosto 1964, venir spostata all’Accademia del Corpo delle guardie di ps. È stato proprio Enzo Felsani, comandate dell’Accademia e vicedirettore della rivista a gestire il passaggio al Fondo assistenza, attuando l’indirizzo di una nuova normativa. Infatti, nel 1971 era stata approvata una legge che aboliva progressivamente tutte le gestioni fuori bilancio e la nostra rivista fu una delle prime ad adeguarsi. Con il passaggio al Fondo si è potuto stilare un pubblico bilancio dei ricavi e delle spese, laddove in precedenza le quote degli abbonati erano nella “privata” disponibilità del funzionario a capo della rivista. Questa tempestiva attenzione alla trasparenza ha permesso non solo di rinsaldare un rapporto di fiducia con i propri lettori ma ha assicurato anche l’integrità della testata, evitando il travaglio di tutte quelle pubblicazioni del settore militare e forze di polizia che alla fine, in ritardo, dovettero comunque adeguarsi. Per un lungo periodo, da quando il Fondo ne è divenuto l’editore, ho gestito il bilancio della rivista provvedendo alla sua gestione in attivo. Poliziamoderna, già molto importante per la comunicazione con tutto il personale di polizia, incrementò la divulgazione di tutte le iniziative del servizio assistenza, sia per quegli interventi a favore delle famiglie, con fondi del bilancio statale come, ad esempio, le vittime del dovere, sia attraverso le risorse proprie della nostra Amministrazione. A tal proposito, in quel periodo, si riuscì ad avere un significativo finanziamento, di qualche miliardo di lire, che oltre la creazione del centro sportivo di Tor di Quinto e l’acquisizione del prestigioso castello Stifterhof a Merano, offrì l’opportunità di creare molti piani di assistenza per i figli dei dipendenti che avevano patologie gravi, quel “Piano cronici” tanto gradito dal personale per il concreto sussidio offerto ma anche per come gesto di attenzione e solidarietà. Dal 1970 al 1994 il mio ruolo è stato quello di vigilare sulla gestione finanziaria portando le delibere al Consiglio di amministrazione, per poi promuoverne l’attuazione. Come segretario del Fondo inoltre ero responsabile di fronte alla Corte dei conti del bilancio di tutto il settore. La mia attività è stata di controllo delle risorse ma non sono mai entrato nel merito degli argomenti della rivista. Quest’importante esperienza formativa e umana è stata fondamentale per ultimi 8 anni della mia carriera nella quale, fino al 2005, mi sono occupato dell’intero bilancio del ministero dell’Interno.

 *ex dirigente Servizio assistenza 

24/10/2019