Annalisa Bucchieri

Rapine a cuore armato

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Tendiamo spesso, applicando i principi democratici, a decretare la supremazia della maggioranza dimenticandoci di considerare l’apporto delle minoranze, il cui volume esiguo attira meno l’attenzione degli attori della comunicazione, della politica, dei sindacati, del mondo del commercio. Eppure a volte nei piccoli numeri si celano eccellenze che vanno valorizzate. La copertina di questo mese riassume molto bene questo concetto: i piloti delle Frecce Tricolori sono solo una manciata di uomini dei tanti appartenenti all’Aeronautica militare, eppure ne riassumono l’essenza e il virtuosismo. Così come i comandanti costieri delle Volanti lagunari della Polizia di Stato, in tutto una  quarantina tra cui due donne, sono un infinitesimale ma straordinario tassello di quel mosaico di competenze e specializzazioni incarnate da più di novantamila poliziotti. E lavorano unicamente nella provincia più unica d’Italia: Venezia. Poliziamoderna è salita a bordo dei loro mezzi per seguirli negli intricati canali che solcano i Sestieri trafficatissimi, e poi in laguna, tra le decine di isolette sconosciute ai più. Ne abbiamo documentato l’intensa attività di pronto intervento tipica delle Volanti, resa particolarmente complicata dal fatto che ci si muove in un “territorio” d’acqua. Certo che qui non mancano crimini, furti, liti, risse, violenze. Però Venezia è una città pregna di un romanticismo vero e, sebbene assediata dal turismo, inscalfibile. 

Ben diverso da quello che offre la piazza virtuale dei social e dei siti d’incontro che sono diventati humus fertile per delle “rapine a cuore armato”. Con falsi profili, foto rubate, sedicenti corteggiatori raggirano on line signore di mezza età, vittime predisposte dalla solitudine a essere facilmente ingannate. Promettono amore a vita e le depredano di tutti i risparmi.  Rubano i soldi ma soprattutto i sogni. L’effetto è devastante soprattutto a livello psicologico. E la vergogna “per esserci cascate dentro con tutte le scarpe” impedisce spesso di denunciare. Ecco perché la polizia postale e delle comunicazioni, con un’intensa attività investigativa dal 2016, sta dando la caccia seza tregua a questi malfattori. Ad essi si aggiungono altri simili e gravissimi reati sul Web come il revenge porn, la sexstortion e lo stupro virtuale. Ne parliamo in apertuna della rivista perché tutti e soprattutto tutte possano comprendere come non cadere in queste trappole di gogna mediatica e di vampirismo sentimentale. Per vivere una vera fantasia d’amore c’è sempre Venezia. ϖ

03/07/2019