Paolo Venturini*
Diventa ecorunner
La corsa è occasione per pulire l’ambiente, con piccoli gesti, pratiche collettive e riciclo di materiali sportivi usati
Essere un vero sportivo non significa solamente allenamento, cura dell’alimentazione, viste mediche, programmazione e cultura fisica; chi ama lo sport, per vocazione etica, non può non amare e rispettare la natura e i luoghi dove vive e svolge l’attività fisica.
Che ci si trovi nel parco dietro casa o immersi in un bosco dolomitico, ma anche a passeggio sul marciapiede del centro di Roma, i valori che lo sport ci insegna praticandolo, vanno estesi alla vita di tutti i giorni. Rispetto di te stesso e degli altri; rispetto delle regole; condivisione e tolleranza; sacrificio e dedizione per il raggiungimento degli obbiettivi; questi principi per il vero sportivo, dovrebbero essere impressi nel proprio Dna, così da praticarli con naturalezza e piacere, cercando di divulgarli a tutti quelli che, purtroppo, non hanno la stessa sensibilità o forma mentis.
Poliziotto come esempio
Se inoltre l’essere sportivo combacia con l’appartenenza alla Polizia di Stato, questo spirito si dovrebbe esprimere all’ennesima potenza, facendoci diventare degli esempi e degli “ambasciatori” per tutte le nostre comunità. Una società che si reputi civile, particolarmente in questo periodo storico, deve porre la massima attenzione all’ambiente. Sappiamo che siamo vicini al punto di non ritorno ecologico, ma tutti noi possiamo contribuire ad invertire questo trend, cercando di rendere pratica normale ciò che pare eccezionale. Non si può pensare di diventare tutti operatori ecologici, ma chinarsi e raccogliere un rifiuto, magari lasciato da altri, e gettarlo nel ce