Mauro Valeri
Presenza capillare
Terrorismo e traffico di sostanze stupefacenti, questi i fenomeni criminali che la polizia turca contrasta con sempre maggiore efficienza
Incontriamo il responsabile della polizia di Istanbul (città e provincia) nel suo ufficio. Mustafa Caliskan ci accoglie con un sorriso e una stretta di mano e ci racconta quanto sia impegnativo garantire la sicurezza in una città che supera i 15 milioni di abitanti. «Oggi la gente vuole vedere poliziotti a ogni angolo di strada per sentirsi sicura; noi rispondiamo alla richiesta, ma tra qualche anno vorrei che, anche grazie alle tecnologie utilizzate, si vedessero meno poliziotti in strada ma che, in caso di bisogno, giungessero in pochi secondi». L’efficienza è l’obiettivo al quale Caliskan lavora incessantemente. Per darne prova alla delegazione italiana, capitanata da Angela Nobile Lavorato del Servizio coordinamento e pianificazione, propone di misurare il tempo impiegato dalla Sala operativa per rispondere ad una richiesta di intervento. Neanche il tempo di pensare che chiamerà col suo telefono, il cui numero garantirebbe ovviamente una risposta immediata, che il questore sorridendo aggiunge: «Ovviamente chiameremo col vostro cellulare». L’operatore ci risponde in meno di 5 secondi…
La presenza dei poliziotti sul territorio è capillare e, per assistere i turisti in difficoltà e proteggerli da eventuali furti e raggiri, è stata creata una Specialità apposita: la Polizia del turismo, i cui operatori, che parlano fluentemente diverse lingue straniere, sono facilmente riconoscibili perché indossano un giubbino nero e arancione. La vicinanza ai cittadini è garantita dai poliziotti di quartiere, molto attivi socialmente in special modo con i bambini e i ragazzi ai quali insegnano le regole del traffico stradale e per i quali organizzano molte iniziative benefiche (specialmente negli ospedali pediatrici).
La lotta al terrorismo e al traffico di sostanze stupefacenti è considerata una priorità assoluta e, solo nello scorso anno, sono state sequestrate più di 9 tonnellate di droga. La Turchia infatti, per la sua posizione geografica, rappresenta uno snodo strategico per il traffico degli oppiacei e della cocaina (introdotti principalmente dall’Iran e destinati al mercato europeo), nonché delle droghe sintetiche di produzione occidentale, dirette ai mercati di consumo del Medio Oriente e del Sud-est Asiatico.
Dal 1° aprile dello scorso anno è in vigore, con il nostro Paese, un accordo di collaborazione per prevenire e combattere, in particolar modo, gli atti terroristici, il crimine organizzato transnazionale, i reati connessi alla produzione e al traffico di stupefacenti e di armi, la tratta di persone e il traffico di migranti.
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Punto di incontro
Partiamo dalla fine. È il 19 luglio 2018 quando si pone fine allo stato di emergenza nel Paese, dichiarato dalle Autorità turche a seguito del tentato golpe militare del luglio 2016. Dal momento di massima tensione, rappresentato dall’appello del Presidente Recep Tayyip Erdogan trasmesso in diretta tv nazionale per invitare i cittadini a scendere in strada e difendere le Istituzioni contro i golpisti, la situazione è molto migliorata. La Turchia, a seguito del referendum del 16 aprile dell’anno scorso, vinto col 51% dei pareri favorevoli, si avvia a diventare una repubblica presidenziale dove il capo dello Stato è titolare dei poteri governativi. La normalizzazione del Paese ha favorito la ripresa del turismo. A Istanbul, città popolata da più di 15milioni di abitanti, si risentono parlare tutte le lingue del mondo e la sua bellezza, frutto di una storia millenaria, continua a stupire i visitatori. Costantinopoli, Bisanzio, oggi Istanbul: è la stessa città che ha assunto diversi nomi nei secoli e che mostra con orgoglio i suoi tesori: la Moschea blu, il cui nome deriva dalle 21mila piastrelle di ceramica turchese presenti nelle pareti e nella cupola, la basilica bizantina di Santa Sofia, il palazzo Topkapi, residenza del sultano e centro amministrativo dell’Impero ottomano, e il palazzo Dolmabahçe, affacciato sul Bosforo che collega l’Europa all’Asia. Ed è proprio questo collegamento a svelarci la caratteristica principale della Turchia, quella di fungere da punto di incontro geografico, politico e culturale tra Est e Ovest.
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8 contro 8
Istanbul, 1° aprile 2019. È qui che arrivano le squadre di “calciotto” della polizia italiana, di quella dell’Azerbaijan, della Spagna, della Russia, del Qatar, della Bosnia Erzegovina e di Cipro Nord. Ad attenderle la squadra di casa che con loro parteciperà al torneo internazionale “Police forces cup”, organizzato in occasione del 174° anniversario della Fondazione della Polizia turca. A ospitare l’evento il Centro “Hasan Dogan” della federazione calcistica. Qui si allenano, e risiedono durante i ritiri, i calciatori della Nazionale. L’interno colpisce davvero, sembra di essere in un museo: magliette dei calciatori più famosi, trofei vinti, foto degli allenatori e dei calciatori della Nazionale di tutti i tempi. La finale del torneo si gioca il 6 aprile nel tempio della squadra del Galatasaray, la Türk Telekom Arena, che li’ disputerà un match di campionato pochi minuti dopo. Vinciamo col Qatar ma a sbarrarci la strada verso la fase finale è la Turchia che riesce ad avere la meglio su di noi nel secondo tempo. Peccato perché la squadra gioca bene e in difesa è sempre impeccabile con il “portierone” Roberto Paris (chiamato Peruzzi perché ricorda molto nei movimenti l’ex portiere della Lazio) che para l’imparabile e Federico Coccia e Walter Ciccillo a proteggere l’area. A “lottare” a centrocampo e in attacco Mario Seminara, capitano della squadra, Gianluca Berrettoni, Carmine Cristiano, Raffaele Del Campo, Francesco Dei Giudici e Stefano Natali. Ed è di Stefano il goal con il quale battiamo il Qatar, goal che fa saltare sulla panchina il coatch Antonio Magno, il cui urlo e la cui corsa non hanno nulla da invidiare a quelli di Marco Tardelli nella storica partita dei Mondiali di calcio. La finale si gioca tra Turchia e Qatar. Il tempo regolamentare finisce 1 a 1. Si va ai rigori sotto gli occhi attenti delle Autorità turche presenti. A spuntarla è il Qatar, che conta nelle sue file anche un giocatore che ha militato nell’Inter, che si aggiudica il torneo dopo aver vinto tutti i match… tranne uno. Prima di lasciare Istanbul c’è tempo per una partita amichevole con la Spagna che finisce 4 pari. È ora di partire: abbracci e saluti tra colleghi di 8 diversi Paesi che il calcio e il lavoro hanno reso amici.