Vincenzo Castrovilli*
Arriva la diagnosi a distanza
La questura di Foggia ha tenuto a battesimo Telecardiopol, il progetto che può assicurare, da remoto, la tutela della salute dei poliziotti
Information and communication technology è il nuovo trend della sanità pubblica ma anche quello della Polizia di Stato che, per la tutela della salute, ricorre a nuovi approcci tecnologici come la telemedicina, definita, dall’Organizzazione mondiale della sanità, come: l’erogazione dell’assistenza sanitaria, quando la distanza è un fattore critico (…) per lo scambio di informazione, per la diagnosi, la terapia, la prevenzione di patologie”. In questo contesto, lo strumento telematico offre significativi vantaggi: ottimizza la tempestività diagnostica delle malattie, facilita l’accesso a prestazioni specialistiche dal posto di lavoro, riduce i costi per gli esami e gli spostamenti verso l’ospedale, modifica la progressione della malattia migliorando l’aspettativa di vita, infine, contribuisce all’integrazione con il sistema sanitario pubblico.
La telemedicina per la Polizia di Stato può divenire un dispositivo fondamentale nei programmi di sorveglianza sanitaria continua, nella medicina occupazionale, nell’assistenza sanitaria per l’accoglienza dei flussi migratori, oltre che nei servizi di ordine pubblico, grandi eventi, e in contesti di emergenza.
Il primo progetto nazionale si è concretizzato il 29 novembre 2018 presso la questura di Foggia, dove c’è stato il “battesimo” di Telecardiopol, per la promozione della salute cardiovascolare dei poliziotti. Il protocollo d’intesa è stato firmato nel corso di una confere