Fibre di storia

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Dalle pergamene in pelle di pecora alla cellulosa: nel Museo della carta di Fabriano macchine e oggetti mostrano una sapienza antica, che si rinnova nel segno della sostenibilità.

A Fabriano si produce la carta più nota in Italia, ed è lì che si trova il museo in cui conoscere la storia di questo materiale fragile e leggero, ma estremamente versatile e in grado di resistere molto a lungo, a determinate condizioni. Nelle sale del Museo della carta e della filigrana si trovano macchine e oggetti di pietra, legno e metallo usate in passato e si può usufruire di una visita guidata che spiega la storia e illustra i vari procedimenti ancora oggi parzialmente eseguiti a mano. Anche quello della filigrana, che permette di riconoscere le carte di particolare valore come la cartamoneta, è spiegato con interessanti dettagli. La prima cartiera italiana pare fosse fondata da Polese da Fabriano a Bologna già nel XII secolo. A quei tempi la carta era ancora poco usata, le veniva preferita la pergamena ottenuta dalla pelle di pecora e dunque molto robusta, oltre che riciclabile grattando via lo scritto precedente. Solo con l’invenzione della stampa in Europa nel 1455 (in Cina esisteva dal 1041), la carta ha cominciato ad avere un impiego massiccio. La si otteneva dalla sfibratura degli stracci, ma a metà

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11/12/2018