Annalisa Bucchieri

Una perla tecnologica

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Dedichiamo la copertina di questo numero a una vera e propria perla tecnologica pensata e realizzata per fornire un ulteriore strumento investigativo a poliziotti e magistrati impegnati nelle indagini. Uno strumento nato non a caso all’interno della Direzione centrale anticrimine, guidata dal prefetto Vittorio Rizzi; si tratta di un laboratorio di ricostruzione tridimensionale, allestito dalla Scientifica, in cui i software tipici dei videogame, la fotogrammetria avanzata, le tecniche di scannerizzazione in 3D e i modelli virtuali si mescolano e interagiscono con le tradizionali tecniche del sopralluogo, l’attività di repertazione, le perizie balistiche e i verbali di testimonianza. Un laboratorio futurista che permetterà di ricostruire fin nei minimi dettagli la dinamica dei diversi eventi delittuosi: omicidi, rapine, agguati mafiosi e aggressioni, ecc.

Pensate di trovarvi di fronte a un documentario? In realtà è molto di più perché, indossando lo speciale visore Vr, investigatori e magistrati saranno letteralmente catapultati dentro la scena del crimine e potranno così rivivere in prima persona la dinamica dell’evento delittuoso, assumendo, di volta in volta, il punto di vista della vittima, del malvivente, degli eventuali complici o perfino dei testimoni che hanno assististo alla scena.  

Tutto ciò fornirà un contributo determinante nell’indirizzo e nello svolgimento delle indagini, in particolare fornendo una serie di indicazioni indispensabili per disporre una determinata intercettazione, un pedinamento o magari un’ulteriore perizia su un reperto che, inizialmente, non era stato ritenuto importante. Oltre a collocarci all’avanguardia tra le polizie europee, veri e propri apripista in questa tipo di investigazione, il progetto del laboratorio 3D è un ulteriore motivo di orgoglio perché è stato totalmente realizzato “in casa” in due anni di impegno, da un team di sei poliziotti (Alisia Signorile, Mauro Melandri, Gianluca Badalamenti, Domenico Nacci, Giorgio Tarricone e Massimo Tassone) diretto da Gianpaolo Zambonini.

Ne parliamo proprio oggi che questo dispositivo è stato determinante per la risoluzione di due casi: il primo, l’omicidio di Valeriano Poli, è un cold case risalente al 1999, mentre il secondo riguarda l’agguato, nel 2016, all’avvocato Giuseppe Antoci, all’epoca dei fatti presidente del Parco dei Nebrodi. 

Ed è solo l’inizio di quello che il laboratorio 3D della Scientifica potrà aiutare a risolvere.

11/12/2018