a cura di Cristina Di Lucente

L'anima dell'Amministrazione

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pdn 11-18

Roma. Tutti insieme hanno ripercorso con lo sguardo la serpentina cronologica delle 2527 formelle blu notte dedicate ai Caduti della Polizia di Stato. Ai cappellani delle questure d’Italia, guidati dal coordinatore nazionale don Pino Cangiano, lo scorso 12 ottobre la Scuola superiore di via Pier della Francesca ha aperto le porte del Sacrario, il “cuore pulsante della memoria”, come lo ha definito il cappellano della Scuola, don Ruggero Ramella, per l’incontro con il capo della Polizia, Franco Gabrielli. Nella sala Alcide De Gasperi don Pino Cangiano ha aperto l’evento: «Vorremmo rinnovare l’impegno con la nostra Amministrazione, quello di essere dei punti di riferimento per le donne e gli uomini della Polizia di Stato – ha affermato il cappellano – il pilastro sul quale noi basiamo la nostra missione è quello della presenza, che deve essere discreta, carica di disponibilità, di voglia di relazionarsi e di crescere insieme. L’altro principio fondante è la capacità di dialogare e saper ascoltare, per poter intervenire laddove occorre dare dei suggerimenti dal punto di vista umano».  

L’ elemento umano è anche al centro del discorso del capo della Polizia: «La mia ambizione è quella di restituire un’anima a questa Amministrazione, per far riappropriare ognuno di noi dell’orgoglio di appartenenza. Per me è fondamentale la persona, il tema del capitale umano è la risorsa per eccellenza. Ecco perché ritengo di primaria importanza il ruolo dei cappellani e il loro magistero, che va ben al di là dell’aspetto liturgico, ed è la cura dei nostri poliziotti. Vorrei sottolineare che questo è anche uno dei miei compiti primari: pres

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05/11/2018