Antonella Fabiani
Auguri Maestro
Ennio Morricone, autore di colonne sonore indimenticabili e di grandi successi internazionali, compie 90 anni
Chi non ricorda le colonne sonore di Per un pugno di dollari, Metti una sera a cena, Mission, Gli Intoccabili o C’era una volta in America, per citarne solo alcune che hanno reso indimenticabili presso il grande pubblico i film di grandi registi italiani e stranieri. A comporle il Maestro Ennio Morricone che quest’anno compie 90 anni, proprio come la Banda della Polizia di Stato che spesso gli ha reso omaggio eseguendo, arraggiandoli, alcuni suoi brani famosi. Una carriera lunghissima costellata di successi e riconoscimenti, tra cui il Premio Oscar alla carriera nel 2007, grazie a un genio musicale sempre alla ricerca della perfezione che si è espresso anche in una intensa attività di scrittura di musica contemporanea e composizioni non destinate al cinema. In occasione del suo compleanno lo abbiamo incontrato nella sua casa romana dove ci ha parlato degli esordi, delle sue passioni e del suo rapporto con la Banda della polizia.
Quando ha capito che voleva fare il musicista?
Mio padre suonava la tromba, era bravissimo. A un certo punto mi disse che siccome lui riusciva a mantenere la famiglia suonando la tromba anche io avrei potuto fare altrettanto. È così sono andato al conservatorio dove ho iniziato a suonarla. Invece devo ringraziare il maestro Roberto Caggiano, l’insegnante di armonia complementare, che mi suggerì di studiare composizione.
Un suo pezzo si chiama Variazioni su una sirena in omaggio a Falcone e Borsellino. Come è nato?
Ho composto un pezzo sulle quattro note della sirena, quattro suoni con cui ho scritto una fuga però abbastanza libera, non scolastica. L’oboe, il fagotto e il corno inglese propongono il tema, poi attacca l’orchestra, durante il brano questo tema continua ad essere sviluppato in tutte le maniere possibili. L’esposizione e i finali sono difficili da suonare… l’orchestra che la esegue deve studiarla molto bene.
Le piace più comporre o dirigere?
Comporre. Il mio mestiere è sempre stato comporre.
Ha scritto colonne sonore di film importanti. Quale è il rapporto della sua musica con il cinema?
Nel caso del cinema è necessario che il pubblico capisca la mia musica. A volte ho rischiato, portavo al regista una doppia partitura nel caso la prima non fosse piaciuta. Sei o sette volte mi è capitato di farlo. La verità è che ho sempre cercato di scrivere musiche che avessero una dignità propria e potessero essere eseguite autonomamente. Le mie musiche stanno in piedi anche senza il film e così le eseguo. Non raccontano la staticità o il dinamismo della trama, vanno oltre i dialoghi e i significati del film. Sono pezzi musicali che hanno una loro autonomia e diventano più forti con le immagini. Amo la musica che si sviluppa nel tempo, è una delle poche arti che ha bisogno del tempo per esprimersi. Ognuno poi l’ascolta secondo i propri ideali, la propria cultura.
Maestro quale musica le piace ascoltare?
Ascolto poco, la ragione è che se il pezzo non mi piace sono arrabbiato, se mi piace ho paura che mi influenzi. Naturalmente i grandi li ascolto sempre.
È riuscito a coltivare una passione oltre il suo lavoro di compositore e gli impegni familiari?
Amo molto gli scacchi ma ora non gioco quasi più, però continuo a ricevere la rivista degli scacchi e ogni tanto li studio e li guardo ma ormai sono fuori gioco. Una volta ero un buon giocatore, ero seconda categoria nazionale, che è poca cosa rispetto agli otto livelli che esistono. Ho studiato molto anche con dei maestri di scacchi ma è tanto tempo che non faccio una partita.
Lei ha definito la Banda della Polizia di Stato una orchestra di fiati.
Si, è una vera orchestra, chiamarla “banda” mi ricorda una banda di ladri (ride ndr). In realtà parliamo di una vera orchestra di fiati, perché gli strumenti ad arco non ci sono. È una formazione che funziona benissimo anche grazie al Maestro Billi con cui mi è capitato di collaborare, capace di buone esecuzioni e trascrizioni. Non è facile lavorare con una formazione di fiati, perché scrivendo la partitura si possono sbagliare gli equilibri tra sassofoni, clarinetti, ottoni, flicorni e tutti gli altri strumenti a percussione e che appesantirebbero troppo la composizione.
Nonostante una lunga carriera quest’anno lei è apparso visibilmente commosso alla Festa della Polizia quando la banda diretta dal Maestro Billi ha suonato le sue musiche.
Se sono strumentate bene è sempre piacevole, e poi come ho già detto il Maestro Billi è bravo nel fare arrangiamenti e orchestrazioni così come anche il vice direttore Roberto Granata. Quella degli arraggiamenti è una operazione necessaria per quei brani che comprendono gli archi , strumenti che non sono presenti nell’orchestra della Polizia.
Tra i pezzi eseguiti dalla Banda più applauditi dal pubblico ci sono le sue musiche. A quale brano è maggiormente legato?
Non rispondo mai a questa domanda perché mi sembra che esprimere delle preferenze significhi fare un torto agli altri pezzi. Ma se parliamo di quelli eseguiti dalla Banda della Polizia posso dire Mission, Gli intoccabili e La leggenda del pianista sull’Oceano.