a cura di Cristina Di Lucente
Alecomics in uniforme
Alessandria. Grande successo per la IV edizione di AleComics, il Festival del fumetto che il 15 e 16 settembre ha riempito la Cittadella del capoluogo piemontese, un’antica fortezza militare, di giochi, fumetti e strani personaggi. Lo spazio è stato suddiviso in diverse aree tematiche dove i visitatori hanno potuto passeggiare tra banchi con esposti fumetti di ogni genere, visitare mostre, partecipare a workshop. Un grande spazio è stato dedicato ai giochi di ruolo e di società ed è stata allestita una struttura di allumio per ospitare più di 50 artisti e fumettisti che in mezzo a una platea gremitissima si sono dedicati all’arte del disegno, della pittura e della scrittura. Visto il tema della manifestazione giallo-noir, perfetto ospite dello stand della Polizia di Stato, allestito dalla questura, è stato il Commissario Mascherpa, protagonista del fumetto pubblicato in esclusiva su Poliziamoderna. Il nostro poliziotto, che per l’occasione ha lasciato la sua amata Calabria, ha riscosso grande successo non solo tra i visitatori ma anche tra gli addetti ai lavori. Paola Barbato, sceneggiatrice di fumetti, da oltre 20 anni nello staff di Dylang Dog, si è soffermata appositamente per un piacevole confronto e scambio di idee. Molta curiosità e ammirazione anche per gli operatori della Postale e della Scientifica, che allo stand hanno rappresentato le attività svolte quotidianamente per la sicurezza dei cittadini. L’ospite più atteso della manifestazione è stata Cristina d’Avena, regina indiscussa delle sigle dei cartoni animati, che è stata ben felice, dopo l’esibizione, di passare allo stand per una saluto ai colleghi e ai visitatori.
Creatività al servizio della memoria
Perugia. Sono il frutto di un progetto sulla legalità partendo da due personaggi simbolo, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, le opere realizzate dai ragazzi della 5^ B del liceo artistico Bernardino Di Betto, coordinati dal docente di arti figurative Marco Balucani. Le opere sono state esposte lo scorso 23 maggio di fronte all’aula bunker del carcere dell’Ucciardone di Palermo in occasione della ricorrenza legata ai due magistrati e ai poliziotti della scorta uccisi per mano mafiosa. «Sono una sorta di promemoria sul messaggio che questi uomini hanno lasciato – spiega Rebecca, una delle autrici, illustrando una tecnica utilizzata – Abbiamo effettuato uno studio sulla luce dei ritratti sovrapponendola con l’inchiostro che prende il valore del segno pittorico, in questo modo le parole permangono». Sidney spiega il quadro acrilico su tela, che raffigura la strage di Capaci: «I quadri neri, come dei pezzi mancanti di un puzzle, rappresentano il mistero dietro questo evento sconvolgente. Ci sono poi due personaggi a lato, che osservano sconvolti e increduli per la mostruosità che si presenta al loro sguardo, siamo tutti noi italiani». La terza delle opere esposte, Vite strappate, è costituita da ritratti realizzati su carta attraverso fori. Il senso è quello di evocare la violenza, così come per gli strappi laterali, tuttavia la luce che subentra grazie alla retroilluminazione e la resina, che rende la carta indistruttibile, trasforma le morti violente in ricordi immortali, come spiega Balucani: «L’idea è nata collettivamente, ognuno ha portato il suo contributo nella realizzazione che è andata avanti senza troppi ragionamenti preliminari, di getto». Delle opere, esposte in maniera permanente nel commissariato di Assisi, quest’ultima è stata donata alla questura di Perugia in occasione di San Michele Arcangelo lo