a cura di Cristina Di Lucente
Super Mercurio
Roma. Un poliziotto non è mai davvero “fuori servizio”, questo lo sanno bene tutti gli operatori in divisa dal momento che intraprendono quella che, oltre a essere una professione, è una vera e propria missione. Ad aiutarli è arrivato un nuovo strumento, si chiama MercurioApp, nato da un progetto della Direzione centrale anticrimine e presentato alla stampa nella sala conferenze del Viminale lo scorso 18 luglio. Si tratta di una applicazione che, scaricata volontariamente sul cellulare, consente ai poliziotti di contattare direttamente la sala operativa per segnalare un allarme per qualsiasi situazione di pericolo in atto, che sia una rapina o la presenza di individui sospetti a bordo di un auto.
Come funziona? Semplice: una volta effettuato il download sul proprio cellulare, l’operatore sarà identificato e localizzato su una mappa e di fronte al sospetto di situazioni criminose potrà lanciare l’allarme. La segnalazione, giunta in sala operativa, farà aprire automaticamente uno streaming audio dedicato e, in base alla valutazione della situazione, potrà essere inviata sul posto una Volante in tempi brevi. Non solo: l’applicazione permette una notevole interattività e immediatezza, proprio come nei social, consentendo a qualsiasi operatore la utilizzi di inviare file audio, foto e video. La sperimentazione, positiva su 11 province, ha consentito l’estensione del sistema a 44 questure nelle quali già 1.500 poliziotti hanno scaricato l’applicazione sul proprio telefonino ed entro la fine dell’anno verrà coperto l’intero territorio nazionale. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il capo della Polizia, Franco Gabrielli, che hanno accolto con entusiasmo l’arrivo di MercurioApp, nel corso della presentazione al Viminale hanno sottolineato come questa innovazione tecnologica aiuti ulteriormente la Polizia di Stato nell’azione di contrasto al crimine, permettendo la creazione di una rete di “segnalatori” sul territorio nazionale. Se largamente utilizzata, questa app potrà garantire la sicurezza in maniera sempre più capillare, oltre a rappresentare una maggiore tutela per i poliziotti, e in senso più ampio, per i cittadini.
Roberto Donini
#accettaunconsiglio
Quest’anno, in occasione del periodo estivo, la Polizia di Stato ha riacceso l’interesse su alcuni argomenti particolarmente sensibili: l’abbandono degli animali, l’uso dei social in riferimento alla privacy e la condotta corretta durante la guida. L’abbandono degli animali, spesso dei cani, è una pratica riprovevole e pericolosa che assume dimensioni più gravi proprio nel periodo delle vacanze. Per toccare la sensibilità delle persone, quindi per prevenire tali condotte scellerate è stato realizzato un video con la collaborazione degli attori Chiara Baschetti, Michele Rosiello - e con la partecipazione speciale di Gianni Morandi - che nell’occasione hanno vestito i panni dei personaggi già interpretati nella nota serie Tv L’isola di Pietro, prodotta dalla Lux Vide, alla cui realizzazione collabora la Polizia di Stato.
Altri due spot, brevi ma incisivi, nascono da un’idea di Gianni Ippoliti, sempre tagliente e sarcastico nell’andare dritto al cuore del problema. Sotto l’hashtag #accettaunconsiglio, che evidentemente può essere letto e interpretato con tonalità e intenzioni differenti, nascono gli spot Dove sei in vacanza? e Parlate al conducente. Il primo video ha lo scopo di abituare i cittadini a un uso accorto dei social network in relazione ai furti nelle case; le abitazioni, infatti, restano spesso disabitate nei periodi di vacanza e la condivisione di foto e video in tempo reale potrebbe rappresentare un’informazione preziosa per i criminali pronti a violare porte e finestre per appropriarsi delle nostre cose. Tutti possiamo apprezzare i vantaggi comunicativi dei social, ma senza dimenticarne la potenza come veicolo di informazioni personali, che è opportuno filtrare onde evitare spiacevoli inconvenienti. Lo spot Parlate al conducente, in sintonia con la campagna promossa dalla Polizia Stradale – Quando guidi, guida e basta – mostra la pericolosità dell’uso del cellulare durante la guida, anche a ridotte velo