Emanuele Mùrino*

Un’icona su due ruote

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In flotta per circa un decennio, la bicilindrica con il marchio dell’aquila ad ali spiegate può definirsi la prima motocicletta “moderna” della Polizia di Stato

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Se c’è un motore che, a pieno titolo, appartiene alla storia del motociclismo, quello è di certo il bicilindrico a V di 90° realizzato alla fine degli anni sessanta dalla Moto Guzzi. Proprio quel propulsore, nella versione da 703 cc, era montato sulla Guzzi V7 in dotazione alla polizia stradale, esposta al Museo delle auto di Roma. Il cuore della V7 divenne, in breve tempo, il più autorevole tratto tecnico della produzione di casa Guzzi: innalzato a 750 cc, fu poi declinato in cilindrate più piccole sui modelli V35 e V50. Il successo della Moto fu planetario, agevolato dal fatto che il Dipartimento di polizia di Los Angeles la scelse per la propria flotta: dopo le prime dieci unità, che superarono brillantemente i severi test di selezione, ne furono ordinate oltre quattrocento. L’esemplare presente al Museo è in livrea grigioverde ed è stato immatricolato nel 1971. I

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28/06/2018