Franco Gabrielli*
La nostra cyberpolizia
La tutela delle comunicazioni come presidio della libertà dell’individuo: è questa la vocazione della Polizia postale e delle comunicazioni, che a distanza di vent’anni dal suo esordio, da settore di nicchia, ha raggiunto la maturità di asset primario nell’architettura della sicurezza del nostro Paese.
Partita dalla tutela dei servizi postali, oggi questa Specialità della Polizia di Stato corre lungo i binari della fibra alla velocità del Web, affermandosi con sempre maggiore competenza ed autorevolezza, anche in una dimensione che travalica i confini nazionali.
A fronte dell’azione di prevenzione e contrasto rivolta ai più tradizionali cyber crimes come il phishing e la pedopornografia on line, la Polizia postale e delle comunicazioni oggi si trova a fronteggiare fenomeni sociali sempre più complessi come il cyber-bullismo e le fake news, che sembrano trovare humus fertile nella spersonalizzazione e nell’anonimato che il Web offre.
Vitale è il ruolo che questa Specialità riveste anche nella tutela delle infrastrutture critiche del Paese, quale argine al rischio di attacchi che, provenienti dal deep web, rischiano di minare la sicurezza di informazioni riservate, patrimonio di privati cittadini ovvero di pubbliche istituzioni.
Questa battaglia non può essere vinta in solitaria, ma richiede meccanismi di condivisione che vedono coinvolti anche interlocutori internazionali, nonché partner del settore privato, con i quali sempre più numerosi sono i protocolli d’intesa volti alla condivisione dei rispettivi know how.
La ventennale esperienza dell’Istituzione ha saputo inoltre fornire un contributo essenziale anche nel contrasto al terrorismo internazionale, in un’era in cui la Rete rappresenta anche un facile volano per le attività di proselitismo.
Ecco, è questo uno dei punti di forza della Specialità, l’estrema flessibilità, la capacità di operare alla costante ricerca di nuovi spazi cui orientare il proprio impegno, per contrastare le mutevoli minacce che minano la sicurezza e la libertà delle nostre comunicazioni.
*Capo della Polizia - Direttore Generale della Pubblica Sicurezza