a cura dell’Ufficio storico della Polizia di Stato - illustrazione di Luigi Fiore

Girolamo Todaro

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memoria 6/18

Il brigante siciliano veste un berretto di panno o di seta rosso ricadente sulla spalla o il cappello a pan di zucchero; si protegge con la tradizionale giacca alla cacciatora, la bunàca di velluto nero, marrone o verdastro e calza scarpe di pelle di montone con uose di panno doppio legate con nastri di cuoio, o stivali color rosso bulgaro. Su cavalli razziati qua e là, armato di moschetto Vetterli e revolver, appostato dietro a una roccia, attende di balzare sulla sua vittima e intimarle l’inequivocabile: «Faccia a terra!», oppure la cerca nella sua abitazione, o sui campi. Talvolta si unisce con altri in bande armate, con a capo un criminale, spesso legato ai suoi accoliti da vincoli di sangue. Le bande infestano l’Isola, sofferente per l’insufficienza della rete ferroviaria e viaria, che collega solo i maggiori centri urbani. Il paesaggio rurale è disegnato da ampie pianure interva

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31/05/2018