a cura di Valentina Pistillo
Anniversari: Un grande uomo e non per caso
Per tutti era “Mimmo”, Domenico Prosperi, il poliziotto di origini ciociare morto a 33 anni, il 19 febbraio 1988, undici giorni dopo essere stato ferito mortalmente, mentre sventava, nel centro storico di Brescia, una rapina in banca. Ed è stato proprio in via Gramsci, a pochi metri dal luogo dove Prosperi venne crivellato di colpi, che il capo della Polizia, Franco Gabrielli, insieme ai familiari dell’agente, ha scoperto una stele in ricordo del sacrificio compiuto dall’agente della Mobile. Durante la cerimonia, il Capo ha incoraggiato i poliziotti a considerare il potere uno strumento utile «a compiere una missione importante, che è quello di servire la comunità». Per aumentare la considerazione generale verso la polizia, occorre «il rispetto – ha osservato – che non significa non stigmatizzare ciò che non va bene e che va cambiato». Senza però «trascendere, passando dall’individuazione dei problemi all’elenco delle cose negative». Perché così facendo «non si rende il giusto onore a chi per questo Corpo e per gli ideali che rappresenta ha dato la propria vita. E se qualcuno sbaglia – ha concluso Gabrielli – tradendo il giuramento pronunciato, resta il fatto che in questo Paese la maggior parte dei poliziotti costituisce una garanzia di sicurezza e di legalità». Queste le parole che il capo della Polizia ha voluto sottolineare a Brescia, ricordando “Mimmo”«per certi versi un eroe per caso, non