a cura di Mauro Valeri

In nome della legge

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Cassazione penale

Delitti – Furto – Circostanze aggravanti – Destrezza (borseggio) – Nozione – Approfittamento della disattenzione della vittima – Esclusione
Le Sezioni Unite penali della Corte di Cassazione, risolvendo il relativo contrasto, hanno affermato che, in relazione al delitto di furto, ai fini della configurabilità della circostanza aggravante della destrezza, di cui all’art. 625, comma primo, n. 4), cp, è necessario che l’agente abbia posto in essere – prima o durante l’impossessamento del bene mobile altrui – una condotta caratterizzata da particolari abilità, astuzia o avvedutezza ed idonea a sorprendere, attenuare o eludere la sorveglianza del detentore sulla “res”, non essendo invece sufficiente che egli si limiti ad approfittare di situazioni, cui non abbia dato causa, di disattenzione o momentaneo allontanamento del detentore medesimo.
(Sez. Unite – 27 aprile 2017 n. 34090)

Stranieri – Misura di sicurezza dell’espulsione ai sensi dell’art. 86 dpr n. 309 del 1990 – Rischio di trattamenti inumani o degradanti per il soggetto espulso – Rilevanza – Conseguenze – Ineseguibilità dell’espulsione
Il provvedimento di espulsione dello straniero, disposto ai sensi del testo unico sugli stupefacenti, è ineseguibile qualora sussista serio rischio che il soggetto espulso venga sottoposto nel Paese di origine alla pena di morte, ovvero a trattamenti inumani o degradanti, precisando l’irrilevanza, a tal fine, della valutazione relativa alla gravità del reato e alla pericolosità sociale.
(Sez. I – 18 maggio 2017 n. 49242)

Delitti contro la persona – Violenza sessuale di gruppo – Abuso delle condizioni di inferiorità psichica o fisica della persona offesa – Assunzione anche volontaria di bevande alcoliche o stupefacenti – Reato – Configurabilità
Integra il reato di violenza sessuale di gruppo (art. 609 octies cp), con abuso delle condizioni di inferiorità psichica o fisica, la condotta di induzione della persona offesa a subire atti sessuali in uno stato di infermità psichica determinato dall’assunzione volontaria da parte della stessa vittima di bevande alcooliche o stupefacenti, rilevando, ai fini della configurazione del reato, solo la condizione di inferiorità psichica o fisica della persona offesa, a prescindere da chi abbia cagionato detta condizione, ed essendo l’aggressione in sé all’altrui sfera sessuale connotata da modalità insidiose e subdole.
 (Sez. III – 11 gennaio 20

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06/02/2018