Federico Scotti*

A caccia di fake news

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Il dilagare di false notizie è un fenomeno in crescita. Un nuovo servizio della Polizia postale permetterà ai cittadini di segnalarle

clic 02-18

Si sente sempre più spesso parlare di fake news, ovvero la creazione di notizie false diffuse attraverso i mezzi di comunicazione tradizionali, tv e giornali, ma soprattutto attraverso i canali sociali di Internet.

Di questa mistificazione della realtà, fanno parte anche le truffe o le bufale e visto che oggi ci troviamo al centro dell’era dell’informazione e nessuna notizia è lontana, né nel tempo e né nello spazio, la nostra capacità di riconoscere una notizia vera da una falsa è molto ridotta, come è ridotto il tempo che possiamo dedicare alla verifica di tutte le notizie che passano per lo schermo.

Perché in fondo di notizie volontariamente contraffatte ce ne sono sempre state: dall’editto di Costantino, che assegnava il potere temporale alla Chiesa e poi smascherato come un falso medioevale, alle pasquinate romane del 1500, fogli satirici e spesso con contenuti diffamatori che venivano appese alle statue di Roma, fino agli innumerevoli reperti archeologici o naturalistici creati ad arte per scopi economici o per una più rapida carriera accademica.

Ovviamente anche il mondo della politica ha spesso utilizzato la mistificazione se non direttamente la falsificazione delle notizie per i propri scopi. Niente di nuovo visto che gli esperti del settore indicano i giornali della Londra del ‘700 i massimi esperti di fake news.

Ma allora perché questo fenomeno non certo di oggi, sembra entrato nella lista delle sciagure moderne? Sembrerebbe siano state la Rete, Internet e gli smartphone, a dare nuovo vigore a un vizio già

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06/02/2018