Federico Scotti*
A caccia di fake news
Il dilagare di false notizie è un fenomeno in crescita. Un nuovo servizio della Polizia postale permetterà ai cittadini di segnalarle
Si sente sempre più spesso parlare di fake news, ovvero la creazione di notizie false diffuse attraverso i mezzi di comunicazione tradizionali, tv e giornali, ma soprattutto attraverso i canali sociali di Internet.
Di questa mistificazione della realtà, fanno parte anche le truffe o le bufale e visto che oggi ci troviamo al centro dell’era dell’informazione e nessuna notizia è lontana, né nel tempo e né nello spazio, la nostra capacità di riconoscere una notizia vera da una falsa è molto ridotta, come è ridotto il tempo che possiamo dedicare alla verifica di tutte le notizie che passano per lo schermo.
Perché in fondo di notizie volontariamente contraffatte ce ne sono sempre state: dall’editto di Costantino, che assegnava il potere temporale alla Chiesa e poi smascherato come un falso medioevale, alle pasquinate romane del 1500, fogli satirici e spesso con contenuti diffamatori che venivano appese alle statue di Roma, fino agli innumerevoli reperti archeologici o naturalistici creati ad arte per scopi economici o per una più rapida carriera accademica.
Ovviamente anche il mondo della politica ha spesso utilizzato la mistificazione se non direttamente la falsificazione delle notizie per i propri scopi. Niente di nuovo visto che gli esperti del settore indicano i giornali della Londra del ‘700 i massimi esperti di fake news.
Ma allora perché questo fenomeno non certo di oggi, sembra entrato nella lista delle sciagure moderne? Sembrerebbe siano state la Rete, Internet e gli smartphone, a dare nuovo vigore a un vizio già