Vincenzo Nibali
Quando il taglio è delicato
Il complesso mondo della chirurgia plastica raccontato da uno specialista
Incontriamo Michele Pascali, chirurgo plastico e docente della materia presso l’università di Tor Vergata che presta la sua opera a titolo onorifico nell’ambulatorio del Viminale. La sua figura professionale rientra tra quelle esterne all’amministrazione coinvolte dalla Direzione centrale di sanità per coprire tutti gli ambiti medico-specialistici. Con lui scopriamo non solo un’attività sanitaria pubblica di eccellenza, tra le mura del ministero dell’Interno, ma sfatiamo una serie di pregiudizi e approssimazioni attorno alla chirurgia plastica e ricostruttiva.
Può aiutarci a capire il mondo della chirurgia plastica e ricostruttiva e le eventuali differenze con quella estetica?
In realtà, la figura del chirurgo estetico non è rientra nel nostro ordinamento tra le specializzazioni mediche, anche se c’è chi se ne fregia a proprio titolo. L’unica riconosciuta è quella del chirurgo plastico-ricostruttivo ed estetico.
Spesso la gente pensa che il chirurgo plastico sia una figura professionale indipendente da qualsiasi risvolto estetico. Invece, in occasione di ricostruzioni con tecniche chirurgiche particolari, occorre un background importante di estetica per poter ricostruire i visi delle persone e le parti del corpo. Questa attenzione all’estetica è un aspetto fondamentale della mia specialità di chirurgo plastico-ricostruttivo e questa visuale unitaria è importante nell’ambito di una struttura pubblica, in un ospedale come qui al ministero dell’Interno.
Si trova spesso a operare sul viso?
Certo, sul viso è preferibile che l’intervento, per competenze e per professionalità, lo effettui il chirurgo plastico. Poi c’è tutto il settore di tumori cutanei, neoplasie di vario tipo. È davvero frequente, oggi, che venga prescritta la rimozione di nei. Posso operare dopo l’esito dell’esame istologico che determina con certezza scientifica che la neoformazione non è maligna, o meglio che non sia un melanoma. I tumori cutanei, anche maligni non danno metastasi, eccetto il mela