Alfredo Luzi
Spray al peperoncino
Caratteristiche e modalità di utilizzo per gli operatori della Polizia di Stato
1. Come nasce
Lo strumento di difesa in formula spray a base di Oleoresin capsicum nasce in Europa, precisamente in Germania, quale risoluzione al problema dei cani mordaci che insidiavano i portalettere nelle campagne tedesche: i quadrupedi, una volta entrati in contatto con la sostanza, cambiavano immediatamente direzione dandosi alla fuga a causa del bruciore indotto alle mucose.
Successivamente, dispositivi simili vennero adottati anche dalle forze di polizia dello stesso Paese e americane come strumenti di autodifesa non letali per poi diventare strumenti accessibili anche ai cittadini comuni. Negli USA tali dispositivi sono utilizzati dai cacciatori per difendersi da eventuali attacchi degli orsi. Attualmente negli Stati Uniti e anche in gran parte dei Paesi europei sono in continuo aumento i dipartimenti di polizia che adottano, come alternativa alla forza letale, gli spray antiaggressione. In particolar modo questo strumento si presta ottimamente a essere usato in quei luoghi dove l’impiego o anche il semplice porto dell’arma da fuoco non è consentito come negli istituti di pena.
2. Tipologia
In merito ai timori da parte dell’opinione pubblica riguardo all’eventuale pericolosità sull’utilizzo di tali strumenti da parte degli operatori di polizia, è utile considerare che a livello mondiale vengono prodotte diverse tipologie di spray antiaggressione, alcune delle quali contenenti sostanze chimiche fortemente irritanti – il Cs (ortoclorobenzalmalononitrile), il Cn (cloroacetofenone) e il Cr (dibenzoxazepine), e di conseguenza potenzialmente dannose per la salute. Altri sono ottenuti mescolando sia sostanze chimiche che naturali, altri ancora, pur essendo a base di sostanze naturali vengono erogati utilizzando propellenti non conformi ai dettami della nostra legislazione. Lo spray in uso agli operatori della Polizia di Stato, come testimoniano le risultanze dell’Istituto superiore di sanità, è innocuo per la salute.
Una sostanziale differenziazione poi può essere effettuata in base alla quantità erogata prevista dalla confezione e/o dal tipo di erogazione che può essere a getto balistico, a cono, nebulizzante, a schiuma o gel.
L’erogazione nebulizzante emette un getto simile a quello delle bombolette dei deodoranti. Sono spray particolarmente apprezzati perché non dovendosi prendere la mira per colpire il volto dell’aggressore, risultano molto rapidi ed istintivi. Tuttavia però c’è il rischio di auto contaminazione, se impiegati in ambienti chiusi, poiché tendono alla saturazione con molta rapidità, costringendo tutti gli occupanti ad abbandonare il locale. Un rapinatore non potrebbe usare questo tipo di spray per effettuare una rapina all’interno di un appartamento, di una banca o di un negozio poiché ne subirebbe gli effetti. Come ultimo si vuole sottolineare che sono particolarmente inadatti in caso di vento per l’accertato rischio di auto contaminazione. Il tempo di reazione sul soggetto è di 2 secondi.
L’erogazione a cono o mista è stata ideata in alternativa a quella nebulizzante e prende il nome dal getto che assume la forma di un cono, con un’anima più concentrata rispetto a quella nebulizzante. Infatti, per un’azione che richieda un utilizzo istintivo e rapido, i tempi di reazione del capsicum sul soggetto risultano ridotti a 1-2 secondi, mentre quelli di saturazione dell’ambiente si allungano. Anche in questo caso, in presenza di vento, vi è il rischio di auto contaminazione.
L’erogazione a getto balistico diffonde il prodotto con un getto simile a quello prodotto da uno schizzo d’acqua proveniente da una siringa priva di ago. Sono state effettuate sperimentazioni durante il suo impiego all’interno di locali chiusi (stanze, treni, stazioni della metropolitana, etc.) e in presenza di vento, per ridurre al minimo il rischio di auto contaminazione. Inoltre, da quanto si evince dagli esperimenti, diventa una condicio sine qua non la mira, necessaria per poter colpire sul volto l’aggressore. Il tempo di reazione verificato sul soggetto si innalza di 2-3 secondi.
L’erogazione a schiuma è stata ideata in alternativa a quella a getto balistico. La contaminazione ambientale, mentre in uno spray a getto balistico è bassa, anche se non del tutto assente, in quelli a schiuma o gel è ridotta al minimo. La schiuma erogata è simile a quella da barba, come consistenza, ma rispetto a quelle sopra richiamate, allunga i tempi di reazione sul soggetto fino a 3 secondi, e, se ingerita, può provocare nausea, diarrea e persino vomito. Il rischio di auto contaminazione risulta essere molto basso durante la presenza di vento. Le stesse caratteristiche si attribuiscono all’erogazione in gel.
3. L’Oleoresin capsicum
L’Oc (da Oleoresin capsicum), conosciuto anche come Oleoresium capsicum, è una particolare sostanza naturale che sfrutta le proprietà vasodilatatorie del principio attivo, cioè la capsicina, e che viene utilizzata principalmente negli spray per dif