La città delle 100 chiese

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Solida e laboriosa al centro e nella Piana, più vivace sulla costa Lucca aspira a diventare una piccola capitale culturale

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Territorio famoso per il commercio, le industrie e la cultura, da sempre Lucca è fiera, ma senza volerne dare troppo spettacolo, delle ricchezze, anche monumentali, di cui gode ogni cittadino così come ogni turista che provi ad affacciarsi a una delle antiche Porte di accesso al centro. Avvolta come un abbraccio caldo, ma mai soffocante, dalle Mura che circondano tutto il centro storico, Lucca è sempre stata orgogliosa della sua libertas. Una libertas intesa come distanza dalle ingerenze esterne, una libertas come voglia e caparbietà di essere una piccola capitale, pur non avendo i connotati di una grande metropoli. Lucca è una città accorta che, prima di spendersi e gettarsi a capofitto in un progetto o in una iniziativa, valuta bene rischi e benefici, pro e contro. Un sistema che le ha permesso anche, forse possiamo dire più di altri territori, di rimanere “intatta” e ben conservata nei secoli. È così che, grazie anche all’opera di promozione, Lucca ha vissuto un boom turistico sicuramente non paragonabile a ciò che accadeva alcuni decenni fa. Le sue chiese – ben 100 – dimostrano anche un rapporto particolare, stretto e profondo con il mondo religioso e la sua diocesi. Un nodo problematico, sul quale le forze dell’ordine cercano di puntare l’attenzione anche usufruendo di quella che la stessa questura lucchese mette in risalto, la collaborazione dei cittadini, è quello dei furti. Una situazione che trova da un lato la richiesta di sicurezza da parte della cittadinanza, spesso, colpita da questo tipo di reato e, dall’altra, l’impegno delle forze dell’ordine nel cercare di contrastarlo. «Sì – conferma il questore Vito Montaruli – devo dire che ho potuto constatare la grande collaborazione dei lucchesi che non esitano a mostrare disponibilità». E se spesso il rischio è che la criminalità sia sempre in vantaggio rispetto a quanto è invece l’onda d’urto delle forze dell’ordine, è altrettanto vero che la cooperazione della popolazione pare appunto non mancare. E si declina nel segnalare, nel telefonare al 113 quando si nota qualcosa di sospetto. «Cercheremo di dedicare ancora più attenzione al contrasto a tali tipi di reati – aggiunge il questore – anche con strumenti informatici e di prevenzione». L’impegno degli uomini della questura è costante anche nel territorio della provincia. Una Lucchesia che non è solo Lucca, bensì anche Piana, Valle del Serchio e naturalmente Versilia con le sue attività, e soprattutto con la sua costa famosa nel mondo. «La provincia di Lucca, agli occhi di uno spettatore attento – afferma infatti il questore Montaruli –  non si presenta omogenea, ma ha un aspetto bifronte: quello compassato, solido e laborioso di Lucca e dei centri della sua Piana e quello più vivace dal punto di vista sociale, ma sempre economicamente intraprendente della Versilia, con le sue località balneari famose in tutto il mondo. A questa differenziazione sociale ed economica ha corrisposto, finora, una diversa esplicazione del fenomeno criminale, più contenuto nel capoluogo rispetto alle varie criticità riscontrabili sulla costa, dallo spaccio di sostanze stupefacenti alla microcriminalità. È questa la ragion d’essere dei presidi della Polizia di Stato, anche cospicui, su Viareggio e Forte dei Marmi, pienamente operativi soprattutto d’estate per affrontare gli elevati rischi derivanti dal moltiplicarsi della popolazione. La nuova sfida delle forze dell’ordine è quella di saper monitorare e controllare efficacemente territori finora sconosciuti dal punto di vista delinquenziale».

Non bisogna tralasciare un settore che nel corso dei mesi ha caratterizzato le cronache e il dibattito: l’accoglienza migranti. La Lucchesia ha dimostrato la capacità di saper ospitare, sia al centro della Croce rossa sia in vari spazi. Un tema comunque assai sentito sul territorio e che non ha evitato polemiche e dibattiti anche a livello politico. Politica appunto. Lucca, anche in passato, è stato il territorio degli accordi del primo triumvirato siglato da Cesare, Crasso e Pompeo. Eventi politici che, a distanza di secoli, la rivedono al centro dell’interesse internazionale, dal momento che la città è stata scelta, ad aprile scorso, come la meta per il G7 dei ministri degli Esteri. Un evento insieme ad altri che hanno portato Lucca e il suo territorio al centro del mondo: nel tempo ha dimostrato di sapersi aprire al nuovo aspirando sempre più a diventare una piccola capitale culturale: dal Lucca summer festival al Lucca Comics & Games, da eventi come Photolux fino a Lucca film festival, tanto per citarne solo alcuni, kermesse ormai diventate tradizionali e appuntamenti fissi hanno saputo lanciare sempre più in alto la fama e le bellezze della città. Proprio quest’anno, nell’arco di otto mesi, ha ospitato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il G7 dei ministri degli Esteri appunto, il maxi concerto dei Rolling Stones da oltre 50mila presenze e, a novembre, il Lucca Comics & Games. Tutte rassegne che hanno impegnato le forze dell’ordine – oltre a prefettura, comune ed enti istituzionali – nel cercare di evitare gravi problemi di ordine pubblico. Anche questa infatti, alla fine, è sicurezza.

«Devo dire – spiega infatti il questore Montaruli – che gli eventi di Lucca sono stati davvero importanti, sotto tutti i punti di vista. Quello logistico, quello dell’organizzazione della macchina della sicurezza che ha tenuto, anzi ha confermato, l’ottimo lavoro fatto, grazie anche a tutti gli attori protagonisti i quali, a livello concreto, hanno fornito il loro apporto fondamentale. Ma la Lucchesia, intesa nel suo senso più lato, è anche molto altro: l’economia  è un fattore fondamentale di questa provincia. Come non pensare naturalmente alle molte aziende del territorio così come alle fondazioni bancarie sempre presenti, attente e ben inserite nel contesto cittadino, grazie alle quali spesso è possibile portare a termine lavori importanti, sia da un punto di vista edilizio che sociale e culturale. Proprio in ambito economico non è un caso che a Lucca si tenga da anni ormai il Miac, la grande Mostra internazionale dell’industria cartaria, mentre in fatto di cultura non è possibile non citare il Lubec,  la rassegna Lucca beni culturali. E sempre in campo culturale due fiori all’occhiello della Lucchesia sono costituiti da fondazione Campus e da Imt Scuola d’alti studi. D’altronde Lucca è nata e cresciuta come una piccola grande città che, tra gli altri, ha dato i natali a Giacomo Puccini. Una grande città, con un grande passato e con grandi prospettive davanti. Questa è Lucca.   

*vice caposervizio La Nazione di Lucca

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Tra cosplayer e fumetti

di Luca Scognamillo

Un crogiuolo di persone di ogni età e da ogni parte d’Italia alla 50° edizione del Lucca Comix & Games, la fiera annuale dedicata al fumetto, all’animazione, ai videogiochi, ai film e altro ancora che si svolge all’inizio dell’autunno, famosa per essere l’evento più importante di fantasy e cosplay d’Italia. 

Presente nella città toscana anche la Polizia di Stato: un grande impegno per più di 200 operatori, di ogni specialità, per garantire la sicurezza dei quasi 500mila visitatori che hanno affollato il capoluogo della scorsa edizione. 

Autostrade, vie d’accesso alla città, viali, mura urbane e centro storico: capillare il controllo del territorio ma anche quello sulle persone che ha portato il questore a emettere 12 fogli di via obbligatori. 

Straordinaria la vigilanza soprattutto negli scali da parte della polizia ferroviaria per tutelare i turisti e garantire al meglio il flusso dei partecipanti giunti a Lucca in treno, grazie anche a un incremento dell’offerta di trasporto. È stata così fondamentale la sinergia tra la Polfer, che ha potenziato i propri servizi e le società del settore. Anche l’elicottero dell’VIII Reparto volo della Polizia di Stato di Firenze ha sorvegliato i cieli, fornendo in tempo reale le immagini alla sala operativa della questura toscana.

Grande successo anche per la Postale con la campagna informative #unavitadasocial e la Scientifica, che ha attirato allo stand i più curiosi per fare le foto “segnaletiche”. 

La polizia stradale ha esposto il suo fiore all’occhiello che richiama ragazzi e adulti, la Lamborghini Huracan, e ha parcheggiato negli spazi dedicati il “pullman azzurro”, con cui da tempo gira l’Italia per impartire lezioni di educazione stradale.

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Ricerca interdisciplinare

Una delle eccellenze di Lucca è la Scuola di dottorato Imt alti studi, (Istituzioni, mercati, tecnologie), inaugurata il 10 marzo 2005, che attrae studenti italiani e stranieri. Il direttore, Pietro Petrini (nella foto), psichiatra, neuro-scienziato di fama mondiale, parla dei traguardi dell’istituto di formazione post laurea.

Quali sono i rapporti della Scuola Imt con la città di Lucca?
Il Campus residenziale della Scuola si trova nel cuore della città. Anche per questo riteniamo di primaria importanza l’interazione con le istituzioni culturali e le realtà imprenditoriali del territorio. Proprio il mese scorso, Imt si è aggiudicata quattro finanziamenti della regione Toscana per progetti co-finanziati da industrie locali per l’assunzione di giovani ricercatori. Oltre a Camera di commercio e Associazione industriali, i rapporti con il territorio coinvolgono anche il Polo tecnologico, il comune di Lucca, l’Asl 2. La Scuola inoltre ha in corso uno studio per valutare l’impatto economico della manifestazione Lucca Comics & Games.

Sono sempre più frequenti le occasioni in cui Imt si apre alla città organizzando eventi pubblici.
La Scuola ha dato vita agli Open Imt, rivolti alla popolazione. Lo scopo è far conoscere a tutti quello che fanno i professori di Imt e creare occasioni per avvicinare il pubblico ai temi affascinanti della ricerca scientifica e non solo. Eventi internazionali come la Settimana del cervello o come Bright-La Notte dei ricercatori, hanno avuto in questi ultimi anni un crescente successo di pubblico. Oltre a queste manifestazioni, una formula che stiamo sperimentando con soddisfazione è organizzare un evento divulgativo abbinato a un convegno scientifico. Recentemente, ad esempio, in occasione della conferenza internazionale Critis 2017, che ha visto alla Scuola i maggiori esperti di sicurezza delle infrastrutture critiche, abbiamo organizzato un incontro dal titolo “Presi nella rete: bullismo, imbrogli, ricatti al tempo di Internet”.

A proposito di sicurezza informatica, la Scuola i primi di ottobre ha ospitato la squadra nazionale dei cyberdefenders, i cosiddetti hacker buoni. Una riflessione sui rischi e le opportunità legate a Internet. 
La Rete offre delle opportunità senza precedenti. Un tempo le informazioni andavano cercate, bisognava imparare a trovarle e ci si doveva muovere fisicamente per ottenerle, ad esempio andando in biblioteca. Oggi basta digitare qualche parola chiave su un telefonino per essere sommersi di informazioni in un attimo. Chiunque può mettere in Rete quello che vuole, senza che sia passato ad alcun vaglio. Penso alle tante falsità in campo medico, ad esempio, che fanno danni enormi. 

Un altro aspetto di cui si è discusso anche alla Scuola, sono i rischi del cosiddetto cyberbullismo. Se il bullismo è sempre esistito, Internet lo ha reso drammaticamente più offensivo e i ragazzi spesso non hanno consapevolezza che, una volta condivisa sul Web, ogni cosa diventa in un attimo di dominio pubblico e tale rimane anche se rimossa. Con conseguenze talvolta tragiche.

Quali sono le prossime sfide di Imt ?
La Scuola intende crescere a tutto campo. Cresceranno l’offerta formativa e il numero di allievi internazionali e di docenti, crescerà il suo ruolo come Scuola di alta formazione in Italia e non solo. A questo scopo abbiamo avviato un rapporto di collaborazione con le altre Scuole a ordinamento speciale del nostro Paese, in particolare la Scuola normale superiore e il Sant’Anna di Pisa. Tra pochi giorni arriveranno i primi allievi del dottorato in Data science, primo corso congiunto tra Scuola Imt, Scuola normale, Scuola Sant’Anna, Università di Pisa e Cnr. Un esempio concreto di come si possono condividere risorse e competenze, per creare qualcosa di veramente innovativo e competitivo. È solo l’inizio della sfida che intendiamo intraprendere.

C.C.

07/11/2017