a cura di Cristina Di Lucente

Il coraggio di rinascere

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pdn8-9-17

Latina, Genova. Ha perso i suoi affetti più cari in quel maledetto 24 agosto Giovanna Gagliardi, i due figli Ludovica e Leonardo, il marito ed entrambi i genitori. Il sisma di Amatrice però non ha distrutto la voglia di andare avanti di Giovanna, poliziotta del commissariato pontino, proprio come suo marito Ezio, ispettore capo, che prestava servizio alla polizia stradale. Lo scorso 19 giugno ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Cisterna di Latina e in occasione del conferimento dell’onorificenza il capo della Polizia, Franco Gabrielli, l’ha definita un esempio per tutti: «Al di là della tragedia c’è il dopo tragedia: se non hai la forza, la passione, la capacità di andare avanti c’è solo una prospettiva, quella di farla finita. Io cito spesso Giovanna perché è un esempio di questa forza». Anche il conservatorio Nicolò Paganini di Genova ha voluto ricordare i familiari di Giovanna, intitolando il Premio nazionale delle arti alla memoria di Ludovica e Leonardo, 12 e 14 anni, giovanissimi e talentuosi violinisti. A premiare l’emozionato vincitore, il 27enne ucraino Oleksandr Pushkarenko, insieme al direttore del conservatorio Roberto Iovino, la mamma dei due sfortunati fratellini. «L’intitolazione di questo premio prestigioso mantiene viva la memoria di Leonardo e Ludovica, che amavano il violino e la vita», ha dichiarato la poliziotta consegnando al vincitore la borsa di studio messa in palio dall’Associazione nazionale funzionari di polizia.

In scena il Progetto Nora 
Roma. Tutto è cominciato con un racconto, trasformato dall’autrice in una sceneggiatura teatrale, per diventare poi un vero e proprio progetto di sensibilizzazione sul tema della violenza sulle donne. Sì, perché Nora, oltre il silenzio, come ci spiega l’autrice, Amalia Bonagura, direttore dell’Unità linguistica alla Direzione anticrimine centrale della Polizia di Stato, è uno spettacolo che ha fatto il giro di diversi teatri romani, con il coinvolgimento di vari Istituti scolastici della Capitale e dell’Università Sapienza di Roma, e continuerà a farlo nei prossimi mesi: sono già state fissate, tra le altre in programma, le date per le rappresentazioni in occasione della giornata contro la violenza sulle donne (25 novembre) e per la prossima giornata della donna (8 marzo 2018). 

La pièce racconta le 48 ore precedenti l’udienza finale di un processo per omicidio nel salotto di Guido, avvocato difensore intento a preparare la sua arringa finale e unico personaggio maschile. Ci sono poi tre donne che entrano nella narrazione teatrale, una nonna, una madre e una figlia, tre generazioni collegate tra loro dalla vita di Nora e dalla sua morte. 

La protagonista della vicenda appare in scena come uno spettro: era una donna come tante, con un sogno d’amore e il progetto di un futuro condiviso. E come tante altre donne conosce una storia che non ha nulla davvero a che fare con l’amore, ma piuttosto con la sopraffazione, la violenza, i silenzi. Lo spettacolo ripercorre i momenti che dalla felicità di un amore pieno e coinvolgente hanno portato alla sua graduale degenerazione, un lato oscuro nascosto sotto la coltre della normalità. Nora è una delle 116 vittime che ogni anno in Italia muoiono per mano di un compagno assassino, e poco importa che sia un personaggio di finzione, perché rappresenta ciascuna di esse, l’iniziativa ha infatti lo scopo di dare voce a tutte le donne che nel silenzio hanno trovato la morte. 

Al progetto ha lavorato una squadra compatta: oltre all’autrice, la giornalista Stefania Cioccolani, il cast dello spettacolo, composto da attori professionisti e il regista Bruno Cariello, la facoltà di Medicina e Psicologia della Sapien

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01/09/2017