Cristiano Morabito
G7: istruzioni per l’uso
Per due giorni Taormina è stata il centro del mondo. Ecco come si prepara la sicurezza di un grande evento
Canada, Italia, Giappone, Germania, Regno Unito, Francia e Stati Uniti; sette Nazioni riunite sotto una sola sigla: G7. Una sigla dietro la quale si intravedono più di quarant’anni di storia, 43 per l’esattezza, un periodo che ha visto alternarsi alla guida dei Sette diversi governi e capi di Stato, con i più svariati orientamenti politici, ma con un’unica costante: il consueto incontro per discutere e cercare di risolvere i problemi del mondo. La storia ci racconta che fu il presidente francese Valery Giscard d’Estaing ad inaugurare nel 1975 il primo appuntamento mondiale tra i cosiddetti “Sette Grandi della Terra”, che da allora, con una parentesi dal 1997 al 2013 in cui si aggiunse la Russia come ottavo Paese, è stato organizzato a turno da ciascuno Stato. La “prima volta” dell’Italia fu nel 1980 a Venezia, con Francesco Cossiga presidente del Consiglio: da quella data il nostro Paese ha ospitato il vertice per ben cinque volte e il weekend del 26/27 maggio ha organizzato la sesta nella splendida cornice di Taormina. Ai nastri di partenza, rispetto all’edizione 2016 del vertice, più della metà dei rappresentanti sono stati allo loro prima volta: oltre al presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni, padrone di casa, prima esperienza anche per il neoletto presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, per Donald Trump e il primo ministro britannico, Theresa May.
La storia ci narra di edizioni turbolente e di vertici falliti ancor prima di iniziare a causa di problemi provocati da manifestazioni di piazza spesso anche violente, ma anche di summit contrassegnati da eventi che commossero il mondo intero e i suoi “capi”: chi non ricorda le lacrime dei Grandi della Terra di fronte alle macerie del terremoto dell’Aquila nel 2009?
Dunque la nostra Sicilia è stata sotto i riflettori del mondo per due giorni e lì, oltre ai sette protagonisti principali, si sono riversate migliaia di persone tra staff, personale di sicurezza e quant’altro. Un evento, anzi “l’evento” del 2017 che l’Italia ha affrontato non solo dal punto di vista politico, ma anche sotto quello fondamentale della tutela e della sicurezza di così tante persone.
La memoria, inevitabilmente, torna al recente passato, ma da allora, proprio sulla scorta dell’esperienza trascorsa, sotto il profilo della sicurezza e dell’ordine pubblico sono stati fatti passi da gigante.
Ma l’organizzazione di un evento del genere, di certo, non può essere lasciata al caso, anzi anche il più piccolo particolare deve essere preso in considerazione e analizzato in ogni sua sfaccettatura.
«La prima valutazione che va fatta è sul territorio in cui si svolge l’evento», esordisce Armando Forgione, il dirigente generale di ps a cui, da un anno a questa parte, è stato affidato l’aspetto operativo del “gruppo di pianificazi