a cura di Valentina Pistillo
ANNIVERSARI: #PalermoChiamaItalia contro la Mafia
Venticinque anni dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio le piazze palermitane e di altre città italiane sono state invase dai giovani. Oltre 70mila gli studenti siciliani presenti, protagonisti di #PalermoChiamaItalia, iniziativa nata per la commemorazione della morte di Falcone e Borsellino. Scesi dalla “nave della legalità”, i ragazzi hanno sfilato in corteo per le vie di Palermo urlando: «La città è nostra non di Cosa Nostra!». Giovani che sperano di cambiare il Paese. Ragazzi come Gaetano Montinaro, uno dei figli del caposcorta di Falcone che, il 23 maggio, insieme a Emanuele Schifani, figlio dell’altro agente di scorta del giudice, oggi ufficiale della Guardia di Finanza, hanno tolto il tricolore, insieme alle mamme Tina e Rosaria, sopra il groviglio di lamiere della Quarto Savona 15, la Croma blindata fatta saltare in aria con 500 chili di tritolo, memoria “in marcia” in tutta Italia, per ricordare quel maledetto giorno in cui hanno perso la vita il giudice Falcone e tre poliziotti della scorta. Simbolo di riscatto. Emblema per costruire un futuro migliore. E sempre i giovani, nel giorno della memoria, hanno affollato l’aula bunker dell’Ucciardone, luogo simbolo del maxiprocesso a Cosa Nostra, dove è arrivato il capo dello Stato Sergio Mattarella che, dopo aver parlato di Falcone e Borsellino come esempi a cui ispirarsi quotidianamente, ha esclamato: «Le istituzioni politiche e amministrative devono opporsi alle collusioni e alle infiltrazioni, altrimenti non si ricostitueranno le basi per un ordinato sviluppo del Paese». Davanti alla platea, oltre al presidente del Senato Pietro Grasso, il vice presidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Legnini, il capo della Polizia Franco Gabrielli e altre personalità, è intervenuto il ministro dell’Interno Marco Minniti che ha parlato anche del suo impegno nella lotta alla Mafia: «Abbiamo costituito dei gruppi specialistici per arrivare alla cattura di Matteo Messina Denaro i quali lavorano giorno e notte. Quando questo accadrà sarà un giorno memorabile per la democrazia italiana. Oggi in parlamento – ha concluso il ministro – si discute dell’utilizzo dei beni sottratti alle mafie. Sono circa 17 miliardi i beni sequ