Luigi Lucchetti*

Alle radici dell'altruismo

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Autentica solidarietà o calcolo? Alle origini delle vere motivazioni che spingono ad aiutare il prossimo

psiche

I recenti disastri naturali occorsi nel nostro Paese hanno visto – come in altre occasioni simili – l’attivazione di una straordinaria catena di solidarietà attraverso la quale tante persone hanno messo a disposizione tempo, energie e risorse economiche per aiutare chi era in grande difficoltà, senza tener conto in molti casi della sicurezza personale e del proprio benessere. La psicologia si è da sempre cimentata nella ricerca dei fattori che determinano il cosiddetto comportamento prosociale, che può essere definito come qualsiasi condotta messa in atto con lo scopo di arrecare beneficio a un’altra persona. Perché le persone si aiutano vicendevolmente? La disponibilità ad aiutare gli altri è una caratteristica di origine genetica? O è invece qualcosa che si deve insegnare e far praticare ai bambini? Le persone sono portate ad aiutare sinceramente i loro simili anche quando non hanno niente da guadagnare? O invece si dispongono ad aiutare solo quando c’è in ballo qualche forma di ricompensa? Secondo la teoria dell’evoluzione di Charles Darwin la pressione operata dalla selezione naturale favorisce i geni che permettono la sopravvivenza dell’individuo e accrescono la possibilità di avere una discendenza. Ma se la motivazione principale del comportamento delle persone è quella di assicurarsi la sopravvivenza, quale sarebbe la ragione per cui si dovrebbero aiutare gli altri anche a proprie spese? I geni che facilitano un comportamento di tipo egoistico dovrebbero quindi trasmettersi con più probabilità d

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12/05/2017