a cura di Mauro Valeri

In nome della legge

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Cassazione penale

 

Provvisionale – Domanda proposta dalla parte civile non impugnante per la prima volta in appello – Reformatio in peius – Esclusione

Non viola il principio devolutivo né il divieto di reformatio in peius la sentenza di appello che accolga la richiesta di una provvisionale proposta per la prima volta in quel giudizio dalla parte civile non appellante.

(Sez. Unite – 27 ottobre 2016 n. 53153)

 

In genere – Sentenza di condanna – Reato abrogato – Trasformazione in illecito civile – Giudice dell’impugnazione – Revoca delle statuizioni sugli interessi 

In caso di sentenza di condanna relativa a un reato successivamente abrogato e qualificato come illecito civile ai sensi del dlgs 15 gennaio 2016, n. 7, il giudice dell’ impugnazione, nel dichiarare che il fatto non è più previsto dalla legge come reato, deve revocare anche i capi della sentenza che concernono gli interessi civili. (Nella stessa pronuncia le Sezioni Unite hanno affermato, sul tema, altresì, che, in caso di sentenza di condanna o decreto irrevocabili, il giudice dell’ esecuzione, revoca, con la stessa formula, il provvedimento, lasciando ferme le disposizioni e i capi che concernono gli interessi civili).

(Sez. Unite – 29 settembre 2016 n. 46688)

 

Estinzione (cause di) – In genere – Sospensione con messa alla prova – Reati per cui è consentita la “messa alla prova” – Pena edittale massima – Individuazione – Circostanze aggravanti – Rilevanza – Esclusione  

Risolvendo un contrasto interpretativo insorto sulla rilevanza delle circostanze aggravanti per le quali la legge prevede una pena di specie diversa da quella edittale e di quelle ad effetto speciale nella determinazione del limite edittale previsto dall’art. 168 bis, comma 1, cp, le Sezioni Unite hanno affermato che “Ai fini dell’individuazione dei reati ai quali è astrattamente applicabile la disciplina dell’istituto della sospensione con messa alla prova, il richiamo contenuto all’art. 168 bis cp alla pena edittale detentiva non superiore nel massimo a quattro anni va riferito alla pena massima prevista per la fattispecie-base, non assumendo a tal fine alcun rilievo le circostanze aggravanti, comprese le circostanze ad effetto speciale e quelle per cui la legge stabilisce una pena di specie diversa da quella ordinaria del reato”.

(Sez. Unite – 31 marzo 2016 n. 36272)

 

Atti processuali – Imputato straniero autorizzato ad allontanarsi dall’aula di udienza prima della lettura della sentenza – Rinuncia implicita alla traduzione della sentenza – Sussistenza

L’imputato straniero autorizzato ad allontanarsi dall’aula di udienza prima della lettura della sentenza, di fatto rinuncia sia alla traduzione dell’atto al momento della lettura, a cui avrebbe diritto qualora non si allontani, sia alla traduzione scritta della sentenza, alla quale avrebbe diritto nel caso in cui non sia mai stato presente in giudizio e ne abbia fatto esplicita richiesta.

(Sez. II – 13 settembre 2016 n. 53609)

 

Responsabilità da reato degli enti – Connotazioni e limiti

La Seconda Sezione della Corte di Cassazione, con la sentenza n.52316/16, ha affermato alcuni principi in tema di responsabilità da reato degli enti, riguardanti, in particolare:

le connotazioni ed i limiti della responsabilità della holding, per illeciti commessi nell’interesse e/o a vantaggio di una partecipata;

la valutazione di idoneità dei modelli organizzativi, ai fini del cri

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12/05/2017