Valentina Pistillo
Donare fa bene
Marco Vignetti, membro della giunta del Dipartimento di biotecnologie cellulari ed ematologia e della Facoltà di farmacia e medicina presso l’università Sapienza di Roma, risponde a Poliziamoderna sui quesiti più frequenti riguardo la donazione di sangue, sfatando alcuni luoghi comuni.
Quale differenza esiste tra sangue e plasma e come avviene la donazione mediante aferesi, cioè “mirata”?
Il sangue è composto per il 45% circa di cellule, la parte corpuscolata, cioè globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Per il restante 55% circa, è formato dal plasma, la parte liquida che porta alle cellule sostanze come ormoni, vitamine e proteine.
Oggi è possibile effettuare diversi tipi di donazione: oltre a quelle tradizionali di sangue intero, si possono effettuare donazioni mirate, dette aferesi, cioè solo di alcuni componenti del sangue e, tra questi, il plasma. Attraverso l’uso di separatori cellulari, si ottiene dal sangue del donatore soltanto la componente ematica di cui si ha necessità (plasma, piastrine, ecc.) restituendogli co