Susanna Carraro

Bobby in divisa

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dalm3/17

Gran Bretagna 
Esile, sorridente, l’aspetto completamente diverso dal tipico poliziotto inglese, l’agente Wheatley ha studiato scienze sociali all’università di Birmingham ed è entrata in polizia la scorsa estate. Svolge servizio a Burnley, cittadina nel nord dell’Inghilterra che vive momenti difficili, indicata come una delle aree più depresse della Gran Bretagna, con una storia di tensioni razziali. L’agente Wheatley gira di pattuglia, rigorosamente disarmata, indossa un giubbotto antiproiettile e con sé ha solo una ricetrasmittente, uno sfollagente e un paio di manette.  È uno dei 150 agenti reclutati in tutta l’Inghilterra nell’ambito dell’iniziativa avviata dall’Home Office nel 2015, “Police Now”, che prevede il reclutamento di giovani laureati e la loro assegnazione, per due anni, alle zone più “calde” del Paese. Mentre negli Stati Uniti la polizia si trova a fronteggiare accuse di discriminazioni razziali avendo sparato contro uomini di colore disarmati, l’iniziativa britannica pone l’accento sul reclutamento di donne e appartenenti a gruppi di minoranze, nel chiaro intento di diversificare il corpo di polizia, spesso deriso come “vecchio, maschio e pallido”, e di rispondere alle numerose proteste per l’eccessiva violenza da parte delle forze dell’ordine, cercando di allentare le tensioni e facilitando un rapporto di fiducia con la popolazione. È un cambiamento significativo nella tradizione della polizia d’o

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07/03/2017