a cura di Mauro Valeri
In nome della legge
Cassazione penale
Chiusura delle indagini – In genere – Archiviazione richiesta per infondatezza della notizia di reato – Obbligo di notifica alla persona offesa ex art. 408, comma 3 bis, cod. proc.pen. – Configurabilità – Ragioni
Sussiste l’obbligo di notifica dell’avviso alla persona offesa, previsto dall’art. 408, comma 3 bis, cod. proc. pen. per i delitti commessi con violenza alla persona, anche in caso di richiesta di archiviazione basata sull’infondatezza della notizia di reato, poiché tale obbligo attiene alle forme del procedimento e non è influenzato dal merito di esso.
(Sez. III – 18 febbraio 2016 n. 24432)
Responsabilità da reato degli enti – Connotazioni e limiti
La Seconda Sezione della Corte di Cassazione con la sentenza n.52316/16, ha affermato alcuni principi in tema di responsabilità da reato degli enti, riguardanti, in particolare:
le connotazioni ed i limiti della responsabilità della holding, per illeciti commessi nell’interesse e/o a vantaggio di una partecipata;
la valutazione di idoneità dei modelli organizzativi, ai fini del criterio ascrittivo della responsabilità dell’ente, nella particolare ipotesi della istituzione di un organismo di vigilanza privo di autonomi ed effettivi poteri di controllo;
l’incidenza della prescrizione del reato presupposto sulla responsabilità amministrativa da reato dell’ente.
(Sez. II – 27 settembre 2016 n. 52316)
Misure cautelari reali – Sequestro conservativo – Riesame – Questioni attinenti la pignorabilità dei beni – Competenza del tribunale del riesame – Sussistenza
Le Sezioni Unite della corte di Cassazione, in materia di sequestro conservativo, hanno affermato che le questioni attinenti alla pignorabilità dei beni sono deducibili con la richiesta di riesame e devono essere decise dal giudice penale, non sussistendo una riserva di competenza del giudice civile a deciderle dopo la conversione del sequestro conservativo in pignoramento, a seguito della irrevocabilità della sentenza.
(Sez. Unite – 21 luglio 2016 n. 38670)
Misure di prevenzione personali – Fermo – Condizioni per l’applicazione di misure coercitive a seguito della convalida – Individuazione
L’art. 77 dlgs n. 159 del 2011 ha ampliato le ipotesi in cui è possibile procedere a fermo di indiziato di delitto ma non ha introdotto alcuna innovazione rispetto alla disciplina generale riguardante le condizioni necessarie per procedere all’applicazione di misure coercitive a seguito del provvedimento di convalida.
(Sez. II – 7 dicembre 2016 n. 2487)
Condanna di pluralità di imputati in favore della parte civile – Solidarietà – Applicabilità – Condizioni
Più imputati possono essere condannati in solido al pagamento delle spese in favore della parte civile costituita nei loro confronti quando vi sia una responsabilità solidale in ordine all’obbligazione dedotta in giudizio ovvero una comunanza di interessi tra loro, ravvisabile anche in base a convergenti atteggiamenti difensivi.
(Sez. II – 25 novembre 2016 n. 1681)
Revoca e sostituzione – Custodia in carcere – Istanza di revoca della misura cautelare presentata all’udienza preliminare – Onere di notificazione dell’istanza alla persona offesa assente – Condizioni
L’istanza di revoca della custodia cautelare in carcere presentata nell’interesse del detenuto nel corso dell’udienza preliminare non deve essere notificata alla persona offesa, assente in udienza, che non abbia nominato un difensore o eletto domicilio, fermo il diritto dell’offeso di ricevere avviso della revoca o della sostituzione della misura.
(Sez. II – 3 febbraio 2016 n. 12325)
Interessa ad impugnare – Sentenza di condanna – Ricorso per cassazione del pubblico ministero – Idoneità dell’impugnazione a conseguire un risultato pratico favorevole – Ammissibilità
È ammissibile il ricorso per cassazione del pubblico ministero, per ottenere l’esatta applicazione della legge, anche se a favore dell’imputato avverso una sentenza di condanna, purché l’impugnazione sia sorretta da un interesse “concreto” ed “attuale”, volto cioè ad ottenere una decisione non solo teoricamente corretta ma anche praticamente favorevole.
(Sez. III – 13 settembre 2016 n. 48581)
Misure cautelari personali – Termini di durata massima della custodia cautelare – Sospensione in pendenza dei termini di redazione della sentenza – Deposito avvenuto prima della scadenza del termine legale o indicato dal giudice – Irrilevanza ai fini del computo del periodo di sospensione
In materia di termini di durata della custodia cautelare, le Sezioni Unite hanno affermato che nell’ipotesi in cui sia stata disposta la sospensione, ai sensi dell’art. 304, comma primo lett. c cpp, durante il periodo previsto, dall’art. 544, comma terzo, cpp, per la redazione della motivazione della sentenza particolarmente complessa, ai fini della ripresa della decorrenza dei termini di fase, deve farsi riferimento alla scadenza del termine stabilito dalla legge o determinato dal giudice per il deposito della sentenza, restando irrilevante l’eventuale effettivo deposito anticipato.
(Sez. Unite – 25 maggio 2016 n. 33217)
Estinzione (cause di) – In genere – Ordinanza di sospensione con messa alla prova – Incompatibilità del giudice alla celebrazione del processo nelle forme del rito ordinario nei confronti di altri coimputati – Esclusione – Condizioni
L’ordinanza di sospensione del procedimento con messa alla pro