Annalisa Bucchieri
Operazione benessere
Siamo cresciuti con il mito hollywoodiano del detective alla Philippe Marlowe, risucchiato dal lavoro, senza famiglia o nei casi più fortunati appena abbandonato dalla moglie, con gli occhi arrossati dal fumo delle sigarette, dieta alimentare a base di hot dog smangiucchiati durante lunghi appostamenti in auto e pizza fredda ingurgitata seduto alla scrivania dell’ufficio, e una fine giornata passata in qualche bar a bere in solitudine.
è proprio questa visione romantica e dannata del poliziotto, che deve assicurare i cattivi alla giustizia a scapito della propria vita privata e della propria salute, che la medicina del lavoro è impegnata da anni a smontare e combattere.
Finalmente al 79° Congresso del Simlii, Società italiana medicina del lavoro e igiene industriale, svoltosi a Roma a settembre del 2016, il team di esperti costituito ad hoc per studiare i “Rischi lavorativi delle forze dell’ordine” ha prodotto le Linee guida per la sorveglianza sanitaria degli operatori dei corpi di polizia. Un documento unico nel suo genere rispetto al panorama europeo e di portata eccezionale perché va ben oltre l’applicazione acritica del decreto legislativo 81 del 2008. Per la prima volta, infatti, l’attività del poliziotto viene misurata per la sua peculiarità di operatore di pronto soccorso della società che dispone di un tempo ristretto per gestire un caso e deve affrontare le situazioni più disparate, mai programmabili, nello stesso turno di servizio. Stress emotivo, continua allerta, impegno fisico nell’operatività, complessità nell’accordare esigenze familiari a orari anomali, completano il quadro di un lavoratore che indossando la divisa difende gli altri e se ne fa scudo per combattere il male, ma che non protegge se stesso dai molti rischi che la professione comporta.
Ecco perché il capo della Polizia Franco Gabrielli ha voluto accogliere fin da subito le indicazioni delle Linee guida, assegnando alla Direzione centrale di sanità del Dipartimento ps, che per altro aveva participato alla loro stesura, il compito di declinarle per la Polizia di Stato e di renderle concrete. La chiave di volta è il concetto di sorveglianza sanitaria: seguire chi veste la divisa con periodici controlli medici, incontri formativi e indicazioni su come mantenere il proprio benessere psico-fisico attraverso l’attività fisica, l’alimentazione, gli strumenti per la gestione dello stress e gli strumenti diagnostici messi a disposizione dall’Amministrazione. Lo raccontiamo nel primo piano di questo numero.
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