Annalisa Bucchieri

Mettiamo il Dna in banca

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Finalmente con il nuovo anno sarà operativa la Banca dati nazionale del Dna (BDN-Dna) in Italia, incardinata nel Servizio informativo interforze. Strumento preziosissimo al servizio degli investigatori per l’identificazione degli autori dei delitti, dei soggetti pericolosi legati al terrorismo e al crimine transnazionale, ma utile anche per dare un nome e cognome a tanti cadaveri ignoti e a rintracciare persone scomparse. Vero è che l’Italia arriva con notevole ritardo a questa arma preziosa per le indagini, però lo fa con uno standard di qualità talmente elevato  (24 marcatori indentificativi) da posizionarsi subito alla “guida scientifica” degli altri Paesi Ue nonchè degli Usa con le cui Banche dati Dna, quella italiana farà rete. 

A spiegare il funzionamento della BDN-Dna Poliziamoderna ha chiamato proprio il suo direttore, Renato Biondo, dirigente della polizia di Stato, co-autore dell’inserto di questo mese. Il Dna sarà prelevato a tutti coloro che si trovano in carcere per reati non colposi e di natura non fiscale, amministrativa e finanziaria e a tutti coloro che verranno fermati per queste imputazioni dalla polizia giudiziaria che potrà procedere dietro autorizzazione del giudice. La Banca registrerà il profilo in modo anonimo, non abbinato alle generalità anagrafiche, e solo in caso di riscontro positivo (match o hit), ovvero se il profilo coincide con uno trovato sulla scena di un delitto, si sveleranno nome e cognome del soggetto. 

Gli investigatori delle forze di polizia, tramite l’Interpol, potranno interpellare da ogni parte d’Europa e d’Italia direttamente la Banca dati e in soli 15 minuti ottenere una risposta utile a procedere ad una tempestiva attività operativa.  Margini di errore nell’estrazione del profilo? Quasi nulli, perchè per legge può essere fatto solo in laboratori certificati di massimo livello. Nullo anche il margine di errore nell’inserimento nella Banca: la tecnica del doppio cieco fa acquisire la sequenza numerica  solo se confermata due volte. Livello di rispetto per la privacy? Massimo, se le accuse decadono in tribunale il Dna viene cancellato, così come allo scadere dei 30/40 anni. Livello di identificazione del soggetto? Massimo, la procedura della doppia chiave, profilo Dna+impronte digitali, assicura che può essere solo uno e solamente quello il nome e cognome corrispondente. Alcuni cold case potranno trovare finalmente soluzione? A giudicare da quante persone sono state fatte uscire dal braccio della morte negli Usa, sicuramente sì. A questo punto ne vorrete sapere di più, vi saluto e vi rimando alla lettura dell’inserto. ϖ

31/10/2016