Chiara Distratis
Rio, missione compiuta
Italia nella top ten mondiale, grazie anche ai successi conquistati dagli atleti olimpici e paralimpici delle Fiamme oro
«Sono felice e orgoglioso di essere presidente del Coni, ma soprattutto di essere italiano» ha iniziato così, Giovanni Malagò, la conferenza stampa al termine dei Giochi olimpici dello scorso agosto. 8 ori, 12 argenti e 8 bronzi il bottino portato a casa dagli azzurri, 28 medaglie che piazzano l’Italia al nono posto nel medagliere finale. «Durante queste Olimpiadi – ha continuato il presidente Malagò – abbiamo sofferto molto, ma anche le gratificazioni non sono mancate. È stata immensa, ogni volta, la gioia di vedere il Tricolore salire più in alto di tutti e ascoltare il nostro inno. Con i quarti posti, poi, non ci siamo fatti mancare niente, ne abbiamo collezionati ben dieci. Ma nonostante tutto siamo sempre lì, nella top ten del mondo». Tante soddisfazioni ci sono state regalate dai nostri atleti paralimpici: anche per loro nono posto finale conquistato grazie ai 39 podi (10 ori, 14 argenti e 15 bronzi). Un totale, tra Olimpiadi e Paralimpiadi, di 67 medaglie 11 delle quali conquistate dagli atleti delle Fiamme oro. Partiamo dalle medaglie più preziose. È d’oro la medaglia conquistata nel tiro a volo specialità Skeet dall’agente Gabriele Rossetti. Una vittoria che sembrava impossibile dopo le fasi di qualificazione dove Gabriele aveva sbagliato ben 4 piattelli. Nella mattina della seconda giornata di gare, invece, il tiratore cremisi ha inanellato un 50 su 50 che l’ha portato allo spareggio per la semifinale; poi un 12 su 12 per entrare tra i migliori 6 e infine un 16 su 16 che gli ha permesso di giocarsi l’oro con il fortissimo svedese Marcus Svensson. «In finale mi sono concentrato su un piattello alla volta, sono stato freddo e non ho mollato fino alla fine» ha raccontato Gabriele, che così ha centrato tutti e 16 i piattelli a differenza dello svedese che si è fermato a 15. «Non ho parole per descrivere questo risultato – continua l’agente – Il tiro a volo è la mia vita, sparo da quando avevo 7 anni. Ho avuto la fortuna di poter crescere con l’esempio di due grandi campioni come mio padre Bruno (che nel ’92 ha vinto il bronzo alle Olimpiadi di Barcellona, ndr) con cui mi alleno tutti i giorni, e come il commissario tecnico della Nazionale Andrea Benelli».
La sua era una delle medaglie annunciate, ma visti i risultati poco brillanti dei suoi colleghi di vasca a un certo punto un po’ di paura ci è venuta; ma Gregorio Paltrinieri non ha deluso le aspettative, dominando la finale ha conquistato l’oro nei 1.500 me