Giancarlo De Leo, Francesca Pesci e Simonetta Zanzottera

San Michele nel mondo

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Un viaggio nei cinque continenti alla scoperta dei luoghi dedicati al santo Patrono della Polizia di Stato

anniversari 10-16

Eccoci di nuovo a parlare di San Michele, l’arcangelo, il più misterioso e affascinante protagonista del cristianesimo, di cui quest’anno seguiamo le tracce nel mondo. Il culto dell’arcangelo Michele nasce nel IV secolo in Asia Minore, da qui arriva in Egitto e quindi a Costantinopoli da cui, sotto Costantino, si diffonde in tutto l’occidente cristiano. L’angelo nel suo percorso assorbe, fino a sostituirle, tradizioni religiose preesistenti e va a prendere il posto del dio medico Asclepio a Costantinopoli e dell’Ercole guerriero tra le popolazioni italiche. Proprio grazie alla sua connotazione guerriera i Longobardi, dopo la conversione al cattolicesimo, faranno di San Michele il proprio santo protettore e lo venereranno con particolare devozione, fino a diffonderne il culto, insieme ai benedettini, in tutt’Italia e nel nord Europa. Dal XVI secolo sono dedicate all’arcangelo alcune riduzioni gesuite volute dalla Compagnia di Gesù per evangelizzare gli indigeni dell’America Meridionale, e con loro lo vediamo arrivare anche nel Nuovo mondo. Pur essendo un essere incorporeo, un santo atipico mai vissuto sulla terra, l’arcangelo Michele è il personaggio del cristianesimo più rappresentato in tutti i tempi: la sua iconografia segue un duplice percorso, con un filone più elitario che lo vede raffigurato dai maggiori artisti della storia dell’arte nelle vesti del bell’angelo guerriero vincitore sul male; e un altro filone, più popolare, che ha dato vita invece a opere più modeste e perfino a un nuovo mestiere artigiano, quello dei “sammecalère de Monte”. I sammecalère erano gli scalpellini di Monte S. Angelo che al tempo dei Borboni, per decreto regio, godevano dell’esclusiva nella riproduzione dell’immagine di S. Michele, la cui attività proliferò notevolmente dal momento che nelle strade e nelle case dell’Europa cristiana spesso venivano poste statue dell’angelo che garantivano la protezione dal male. Lo storico tedesco Ferdinand Gregorovius ci racconta infatti di averne viste a centinaia e di aver acquistato lui stesso una statuetta smontabile, fornitagli in un’apposita cassettina da viaggio; e chissà se proprio in una di questa cassette il nostro patrono sia giunto negli Stati Uniti al seguito di qualche devoto migrante in cerca di fortuna nella lontana America. Non è un caso, infatti, che la fiorente little Italy, nata al centro di Portland, nell’Oregon, nei primi anni del secolo scorso e demolita nel 1961, si sia sviluppata proprio intorno alla chiesa cattolica di San Michele arcangelo, ancora oggi esistente. Partiamo allora per un bel viaggio nei cinque continenti, alla ricerca dei luoghi dedicati al nostro patrono.

ALASKA Sitka
Quella di San Michele arcangelo a Sitka, in Alaska (USA), è la cattedrale ortodossa più antica del Nuovo Mondo, costruita nel XIX secolo, quando l’Alaska era sotto il controllo della Russia. Monumento storico nazionale dal 1962, notevole come testimonianza importante dell’influenza russa in Nord America. La cattedrale originale, costruita con tronchi di legno locale tra il 1844 e il 1848, si incendiò nel  1966; ma fu immediatamente ricostruita “com’era, dov’era”, con materiali moderni.

CANADA Toronto
Il cattolicesimo approda in Canada nel XVI secolo con i primi colonizzatori europei e sopravvive anche quando, nel 1759, lo Stato passa sotto l’autorità britannica. Nel 1845 viene edificata la cattedrale di Toronto, intitolata a San Michele, opera in stile neogotico dell’architetto anglo-canadese William Thomas, tuttora la più importante chiesa cattolica di Toronto, e ispirata dagli edifici religiosi nord europei. La struttura esterna è sottolineata a ovest dalla torre campanaria che con la guglia raggiunge un’altezza ragguardevole. Le facciate hanno finestre ogivali, guglie e pinnacoli, tipici dell’architettura gotica. L’interno è a impianto longitudinale con una navata centrale e due laterali più piccole. I soffitti a volta, le decorazioni, la luce filtrata dai lucernari e dalle finestre che si rifrange sui pinnacoli e sugli archi a sesto acuto creano

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27/09/2016