a cura dell’Ufficio storico della Polizia di Stato
Antonino Cassarà e Roberto Antiochia
ANTONINO CASSARA'
Antonino Cassarà, detto “Ninni”, nasce a Palermo il 7 maggio del 1947. Conseguita la laurea in giurisprudenza, nell’aprile del 1975 entra nel ruolo dei funzionari di ps da vicecommissario. Viene inviato prima alla questura di Reggio Calabria, poi a Trapani e, nel giugno del 1980, alla Squadra mobile della questura di Palermo.
Nella sua città Cassarà inizia una fortissima azione di contrasto alla criminalità organizzata del capoluogo. Da buon palermitano, conosce i comportamenti, la mentalità e i sistemi di relazione; può, pertanto, comprendere intuitivamente i tanti messaggi impliciti dietro ogni atteggiamento o dichiarazione. Ninni è tra i primi investigatori a vedere in Cosa nostra non una semplice realtà delinquenziale, ma un sistema criminale estremamente evoluto dal punto di vista economico-finanziario, con aderenze nazionali e internazionali, capace di condizionare la vita politica.
Le ipotesi investigative trovano riscontro nell’indagine internazionale condotta dalla Mobile di Palermo (in cui opera anche il commissario Giuseppe Montana) “Pizza connection”, che evidenzia lo spessore dell’organizzazione criminale nel panorama internazionale e il salto di qualità della mafia. La militarizzazione del sodalizio criminale, la struttura verticistica, con diversi livelli di appartenenza e conoscenza, le connessioni con amministratori, politici e finanza segnano lo spartiacque storico rispetto all’organizzazione ottocentesca evidenziata dall’inchiesta sulle condizioni della Sicilia di Franchetti-Sonnino e in continuità con i primi anni del secondo dopoguerra. Cassarà e Montana (assassinato il 28 luglio) continuano nell’opera investigativa destinat