Susanna Carraro
Depenalizzazione e terapie
PORTOGALLO
Mentre nel resto del mondo si discute se e in che modo consumare uno stupefacente, in Portogallo la depenalizzazione dell’uso personale di droga, attualmente adottata, sembra funzionare. Tutto inizia nel 2001, quando a Lisbona viene varata la legge sugli stupefacenti: il testo non parla di liberalizzazione e, infatti, la polizia continua a perseguire produttori e trafficanti, ma il possesso di una modica quantità – pari a 25 gr di marijuana, 3 di cocaina, 1 di eroina o di Crystal, 10 compresse di Lsd o di Ecstasy – non è più un reato, bensì un illecito amministrativo. Chi venga trovato in possesso di tali quantità deve comparire dinanzi a una commissione composta da un giurista, un assistente sociale e uno psicologo i quali decidono la pena da infliggere, sanzione pecuniaria o lavoro socialmente utile, o suggeriscono un percorso terapeutico, magari associati al divieto di frequentare un determinato luogo. Per chi possegga quantità superiori a quelle indicate “che eccedano la quantità necessaria al consumo medio individuale per dieci giorni” è prevista, invece, la detenzione perché in questo caso la persona viene considerata, di fatto, uno spacciatore. A parte un aumento marginale del consumo fra gli adolescenti, la nuova normativa ha