Valentina Pistillo

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Centri sportivi, stabilimenti balneari e alberghi in montagna. Ecco le strutture ricreative gestite dal Fondo di assistenza per il personale della Polizia di Stato

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C’era una volta l’Opera nazionale del dopolavoro, istituita nel 1925, con il compito di occuparsi del tempo libero di tutti i lavoratori. Poi negli Anni ‘70 hanno preso piede Cral (Circolo ricreativo aziendale lavoratori) e dopolavoro che promuovevano e gestivano attività ricreative, turistiche ma anche sportive dilettantistiche per i dipendenti comunali e statali. Delle vacanze e delle pause tra un turno e un altro dei poliziotti, invece, se ne occupa da sempre il Fondo di assistenza per il personale della Polizia di Stato. Circoli ricreativi, centri sportivi e strutture alberghiere che, a prezzi contenuti, ospitano non solo gli operatori ma anche i loro figli, una volta terminata la scuola. Presso la Capitale sono attive due strutture, il Circolo funzionari della Polizia di Stato e il Centro sportivo della Polizia di Stato Tor di Quinto (nella foto in alto a sinistra). Per la prima struttura i soci ricevono informazioni circa gli eventi direttamente agli indirizzi e-mail che hanno segnalato al momento dell’iscrizione. Il centro di Tor di Quinto, aperto tutto l’anno, anche per le attività ordinarie di nuoto e palestra affidate ai campioni delle Fiamme oro, è dotato di un’ampia gamma di servizi: una piscina coperta, due all’aperto con annessa vasca per bambini, due palestre, una sala trattamenti muscolari, tre campi di padel tennis, tre campi di tennis in terra rossa, due di calcio a 8, e uno di calcio a 5, un campo di bea

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23/06/2016