Mauro Valeri

Protagonisti anonimi

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Stati generali dell’ordine pubblico: un momento importante per fare il punto sulla sua gestione e per annunciare l’ingresso delle donne nei Reparti mobili

noslav01 05/18

Roma, 16 aprile, Polo Tuscolano. Nell’Aula Palatucci il convegno sul “contributo dei Reparti mobili della Polizia di Stato nella gestione dell’ordine pubblico” sta per cominciare. Nella platea ci sono i rappresentanti dei 15 Reparti mobili italiani. Tanti di loro si conoscono, hanno lavorato insieme quando, in occasione di importanti manifestazioni, è stato chiesto l’ausilio di Reparti mobili provenienti da altre regioni. Gli abbracci e le storie che si raccontano danno già la percezione del servizio particolare che questi poliziotti svolgono. Storie fatte di lavoro duro e impegnativo ma anche di solidarietà e di fratellanza tra colleghi che indossano la stessa “giubba”. Fare in modo che le manifestazioni si svolgano senza incidenti, contenere e reprimere gli atti sconsiderati della minoranza più facinorosa non è infatti compito da poco. E i diritti in campo hanno tutti rilevanza costituzionale, sono alla base del vivere civile. «L’ordine pubblico mette a confronto i diritti di “pezzi” diversi della società: quelli dei lavoratori o degli studenti che hanno il diritto di esprimere le proprie convinzioni e quelli della gente di vivere tranquillamente. Diritti, questi, che entrano in conflitto quando c’è l’uso della violenza. Il compito di prevenirla, evitarla o reprimerla è delle forze di polizia». Con queste parole il moderatore dell’evento, Marcello Sorgi, editorialista del quotidiano La Stampa, traccia subito il cruciale ruolo degli appartenenti ai Reparti. 

Prende poi la parola il capo della Polizia, Franco Gabrielli, che sottolinea quanto si tenda a dimenticare un’indagine che non va a buon fine e quanto, al contrario, si ricordino, e chi è protagonista ne riporta i segni, gli esiti dell’ordine pubb

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02/05/2018